giovedì 23 gennaio 2014

I pensierini del giovedì

Oggi Citofonare Francesca inaugura la rubrica " I pensierini ". Pensieri liberi su quello che vedo e sento nell'etere. Non si può vivere solo di cose belle suvvia, dedichiamoci un po' anche alla polemica ed alla diatriba. I pensierini del giovedì oggi sono stati impegnati su queste materie :

Le conferenze di Grillo, c'è chi può e chi non può.


Oggi Beppe Grillo ha presieduto una conferenza a Roma a favore dei giornalisti esteri che lavorano qui in Italia. Si potevano porre domande, considerazioni e quello che passava per la mente. Ai giornalisti italiani tutto questo è severamente proibito. La nostra informazione è asservita, manipolata, in mano a delle lobby, e chi più ne ha più ne metta. I giornalisti stranieri invece sono impeccabili, detentori di quella libertà d'informazione che tanto bramiamo e non raggiungiamo mai. Ecco, queste idee mi hanno un po' stancato. Certo, non possiamo definire l'Italia come la culla della libertà di espressione ed informazione, viste anche le annuali statistiche che ci relegano ad un livello di Terzo Mondo come libertà editoriale, ma ci sono molti giornalisti validi pure qui Beppe, con una vera passione per la cronaca, l'inchiesta. Giornalisti che lavorano per piccole testate,indipendenti, che vogliono fare la gavetta e crescere nei giornali locali. Se non vuoi incontrare le grosse testate potresti iniziare da loro, sarebbero curiosi di capire, di sapere. Sinceramente, pure i tuoi fedeli discepoli ti stanno tirando un po' per la tonaca. Tu vuoi il reato di clandestinità e loro votano contro nel blog, tu non vuoi incontrare Renzi e loro invece avrebbero voluto dire la propria in merito. Ti dicono pure di non fare di tutta l'erba un fascio. Ormai gli allievi stanno superando il maestro, Beppe fatti un po' da parte e lasciali lavorare.

Non ho idea di come si chiami quelle donna che sorride.


La metà degli adolescenti italiani grazie alla riforma della Signora Gelmini ( quella dei neutrini in coda al Gran Sasso ) non saprà nulla di storia dell'arte, non saprà chi ha dipinto il quadro qui sopra, se non per curiosità e conoscenza personale, non saprà come è stata chiamata per secoli. La Signora Gelmini ha eliminato le ore di insegnamento di storia dell'arte dagli istituti superiori, quando invece dovrebbero essere rafforzate fin dalle scuole medie inferiori, mantenendo solo un paio d'ore a settimana negli Istituti turistici ( e capirai, almeno quello ). Noi, che deteniamo la maggior parte di beni tutelati dall'Unesco, noi che viviamo quotidianamente di arte, di storia dell'arte, di archeologia, di restauro degli affreschi, noi non possiamo far studiare alle nuove generazione in un Liceo classico la nostra storia. Indecenza, tutto qui. Ed indecenza ancora più grande che il Parlamento non smuova mari e monti per sovvertire questa tendenza, questo declino. Onore al Ministro Bray, forse il miglior ministro che io abbia potuto osservare nei miei 31 anni, che ne ha fatto una campagna personale. Diffondete l'arte, gratuitamente, fatelo. Stiamo creando un generazione futura emblema della pochezza. Vi segnalo l'iniziativa previsto per la giornata del 02 Marzo da parte del Partito Democratico. Una giornata dedicata interamente all'Arte. Se non la possiamo viverla nelle scuole, andiamo a sentirla ed a vederla nei Circoli. Vi lascio il link dove potete vedere l'iniziativa, chi l'ha ideata, il collegamento FB e le modalità per aderire http://www.partitodemocratico.it/doc/264305/metti-in-circolo-il-pittore.htm?utm_source=twitter&utm_medium=social&utm_term=arte%20nel%20pd&utm_content=pd&utm_campaign=circoli

Addio Carlo

Non serve aggiungere altro, lasciate scorrere le immagini.



mercoledì 22 gennaio 2014

I consigli del martedì

Citofonare Francesca oggi ne ha per tutti i gusti. Iniziamo!

Amour




Amour è un film del 2012 scritto e diretto da Michael Haneke. Vincitore di un Oscar come miglior film straniero nel 2013 e Palma d'Oro alla 65 edizione del Festival di Cannes. Protagonisti sono due anziani ottantenni Anne e Georges, insegnanti di musica in pensione, che dividono le loro giornate fra letture e concerti. Uniche due presenze nella loro vita e nemmeno molto costanti la figlia Eva, musicista che vive all'estero con la famiglia ed un vecchio allievo. Un giorno Anne viene colpita da un ictus cerebrale e la loro vita collassa in pochi attimi. Amour parla della malattia e della vecchiaia di Anne, del suo corpo mutilato e trasformato, della caducità dei corpi umani. Amour parla della quotidianità di Georges, marito innamorato e devoto, che cerca prima da solo di curare la moglie, poi con l'aggravarsi della malattia e delle ricadute si fa assistere da delle infermiere. Georges osserva sempre e comunque la moglie, attraverso la porta socchiusa di un bagno, quando mangia, quando dorme. Ne ascolta il respiro, il battito del cuore, le parole incomprensibili. Segue personalmente la terapia di rieducazione di linguaggio, anche dopo il secondo attacco, per poter riuscire a cantare con lei le canzoni della loro vita. Amour è un film che deve essere assolutamente visto. Ma deve essere visto solo da chi è pronto e ne è capace. Suscita emozioni contrastanti, vorresti poter lenire il dolore di quella donna ma allo stesso tempo darle pace. Vorresti dire che no, non è giusto finire così umiliati nel corpo e nella mente, osservati da spettatori inermi e forse anche incapaci perché non riescono a decifrare il tuo dolore. Vorresti non provocare dolore e strazio ed anche pena alla persona che ti ha amato tutta una vita. Vorresti vedere Amour, ma una volta visto ti basterà per molto tempo.

Deborah Sussman

Deborah Sussman è una designer oggi ottantaduenne che ha dato un contributo enorme all'immagine di Los Angeles, dagli edifici alla cartellonistica stradale. Nel 1984 in occasione delle Olimpiadi l'artista cambiò drasticamente il volto della città investendola di colori accesi e materiale ad impatto zero come tessuto, cartoni colorati etc.. . Provocatrice nata diventò uno dei designer più pop di tutto il postmoderno. Los Angeles e la Woodbury School of Architecture le hanno appena dedicato una mostra chiusa da poco Deborah Sussman loves Los Angeles. Vi lascio alcune foto dei suoi lavori.



Vi lascio il link al suo studio di architettura http://www.sussmanprejza.com/about-us/principal/deborah-sussman

Paradiso coniugale, Alice Ferney, Bompiani


Alice Ferney è una scrittrice francese, già autrice di Conversazione amorosa e In guerra ( con il quale ha vinto il premio Mèdicis ). Bompiani ha pubblicato in data 15 Gennaio Paradiso coniugale. Il romanzo parla di Elsa, ex ballerina ora donna sposata con quattro figli. Il marito, che se ne è andato,le ha regalato un vecchio film degli anni '40, Lettera a tre mogli di Joseph Mankiewicz, nel quale si narra la storia di una donna che invia tre lettere a tre amiche dicendole di essere scappata con il marito di una di loro. Elsa guarda e riguarda questo film e le dinamiche e le riflessioni che nascono sull'amore ed il matrimonio le fa proprie. Elsa rivive la propria vita e la storia avuta con il marito; dal primo bacio alla nascita dei figli, alla crisi che ha portato alla separazione. Sarà proprio grazie ai due figli più grandi che Elsa riuscirà ad analizzare se stessa, a prendere coscienza ed autorevolezza sul proprio corpo, a riscoprire le dinamiche del mondo femminile.

sabato 18 gennaio 2014

Il Sabato del villaggio

Citofonare Francesca oggi propone qualcosa da vedere, qualcosa da leggere, qualcosa da assaporare. Buona lettura!

Libri : 


Michael Dahlie ritorna in libreria dopo il fortunato successo del 2009 Guida per gentiluomini all'arte di vivere con eleganza. Trascurabili contrattempi parla di Henry, che a 25 anni rimane orfano e con un'eredità di 15 milioni di dollari. Henry è uno scrittore che ama inserire nei suoi racconti personaggi ottantenni e novantenni, vive a Williamsburgh, nel cuore della Brooklyn più trendy. Cerca così di far fruttare la corposa eredità investendo nella creazione di una nuova rivista culturale, un modo forse per conoscere anche nuova gente. Ma NY non condivide con lui quest'apertura verso il mondo ed il povere Henry inanella una serie di sfortune personali e di guai con la legge. Tuttavia il finale è positivo, e da spazio ad una rivincita meritata.Per chi vuole tuffarsi nella New York alternativa, fra ristoranti europei, avanguardie e hipster che negano sempre di essere hipster.


Tokyo, defilata via del centro. La bottega del signor Nakano, bottega delle "cose vecchie". Lì dentro vivono turbamenti sentimentali i due impiegati, Hitomi e Takeo, ma anche lo stesso signor Nakano, diviso fra una moglie e due amanti, ed anche la sorella di lui, Masayo. Microcosmo di vita e sentimenti dove il tempo sembra sospeso e l'unica cosa anelata da tutti è il calore umano. Per chi ama il Giappone ed i loro tempi, così diversi da quelli occidentali.

Film :

Magnifica Presenza di Ferzan Ozeptek é un film che racchiude tante cose e le capisci sono alla fine. Racchiude la storia di Pietro Ponte, giovane uomo omosessuale che sforna cornetti di notte e sogna di fare l'attore di giorno. Racchiude le sue insicurezze, l'amicizia con una donna dalle mille storie, gli amori non corrisposti. Pietro presto scoprirà che nella casa dove si è trasferito non è solo. Convive con ombre di attori ed attrici di un tempo passato, nemmeno troppo remoto, seconda guerra mondiale. La Compagnia riuscirà a far emergere Pietro, aiutandolo a superare i suoi limiti, rafforzando la sua autostima. Loro riceveranno in cambio la tanta agognata libertà, libertà dai loro incubi, dall'indifferenza nella quale erano caduti. Film che tratta l'arte del teatro e del recitare con poesia e passione, Ozpetek riesce sempre a creare personaggi che restano dentro, andando oltre la normale percezione di quello che appaiono.


Caramel di Nadine Labaki. Film di donne per le donne. Vite di donne che si incrociano all'interno di un istituto di bellezza di Beirut. Layale, amante di un uomo sposato; Nisrine, promessa sposa che non sa come confessare la sua perduta verginità; Rima, che non accetta di essere attratta dalle donne; Jamale, ossessionata dall'età che passa e dal fisico non più tonico; Rose che ha sacrificato i suoi anni migliori e la sua felicità per seguire la sorella Lili. Un affresco di donne che tratta con delicatezza temi quali il sesso, la maternità, gli amori clandestini, la malattia, la vecchiaia, gli amori sbagliati e quelli giusti. L'ambientazione è magica, richiama gli antichi sapori orientali, le spezie, i colori vivaci, il cado asfissiante. Degna di nota anche la colonna sonora.Caramel, perché le donne di Beirut con il caramello si fanno la ceretta. Consigliatissimo al pubblico femminile, ne resterete ammaliate.

Blog : 
http://libririsorti.wordpress.com/

Libri risorti è un blog gestito da Giovanni Spadaccini e Raffaella Fazio.  I libri che passano fra le mani di questi attento signore e signora, gestori dell'omonima libreria, sono per lo più libri usati e rari. Rari perché magari è stata l'unica uscita di un autore o non vengono più mandati in ristampa da anni. Passateci se volete scovare qualche chicca, allungando così la vostra smisurata lista di attesa.

giovedì 16 gennaio 2014

Spremuta di arancia e parole in pellicola

Buongiorno a tutti, sono avvolta da una giornata particolarmente uggiosa, piovosa, nebbiosa. Un tripudio di festa insomma. Non ci abbattiamo e continuiamo con i nostri buoni propositi. Sono stata parecchio raffreddata ed ho approfittato di questa pausa forzata per guardarmi un po' intorno e scoprire cose belle. Ne ho scovate parecchie. Non mi dilungo oltre e ve le offro.

Citofonare Francesca in questi giorni è rimasta parecchio sdraiata sul divano e di conseguenza ha visto parecchi film che aveva in arretrato. Il primo film di cui vi voglio parlare è Troppo amici di Olivier Nakache ed Eric Toledano ( registi del già e forse più acclamato Quasi amici ). Troppo amici racconta una famiglia francese particolarmente problematica ed un po' sopra le righe. La coppia principale e fulcro del film è quella composta da Alain, ex animatore quarantenne senza un impiego fisso, e Nathalie, direttrice di un supermarket. Hanno due figli, Prosper neonato e Lucien, bambino di circa 8 anni particolarmente agitato, che difficilmente riesce ad integrarsi a scuola, con gli altri bambini, persino nella stessa famiglia. Ai problemi della stabilità della coppia ( vedi attrazione di lui per la giovane baby-sitter ventenne o il rimprovero di lei di essere un continuo Peter Pan ) si aggiunge l'invadenza della famiglia materna, a partire dal fratello Jean-Pierre, avvocato d'ufficio con molte aspirazioni ma poche entrate economiche, per passare alla sorella Roxane, donna fragile e con un forte desiderio di maternità, per finire alla cognata Catherine, donna arrivista e piccolo borghese che alleva figli come piccoli geni da  mettere in bacheca. A scombinare ancora di più le carte in tavola arriverà il fidanzato appena conosciuto di Roxane Bruno, giovane medico senegalese che lotta continuamente con la discriminazione razziale. Il film mette in piazza,distrugge e ricompone tutte le ambizioni dei personaggi, portandoli quasi al punto di non ritorno, quasi dovessero subire una sorta di catarsi per rinascere. Un film divertente, scorrevole, per passare 90 minuti piacevoli. Da guardare in compagnia, per ridere delle proprie debolezze e di quelle di tutte le famiglie. Vi lascio qui sotto il trailer.


Citofonare Francesca è passata poi a guardare un film italiano, direi quasi napoletano, L'Intervallo. Film di Leonardo Di Costanzo prodotto nel 2012 e vincitore del David di Donatello come miglior esordio. Protagonisti principali Francesca Riso, Veronica ed Alessio Gallo, Salvatore; due giovani attori alla loro prima esperienza cinematografica. L'intero film si svolge all'interno di un ex ospedale napoletano e del suo giardino, dove Salvatore deve essere il carceriere di Veronica per un intero giorno, senza capirne il reale motivo, sa solo che la ragazza ha violato il sistema imposto da chi "comanda" in quel quartiere. L'intera trama si basa sul dialogo continuo ed in napoletano ( ci sono i sottotitoli per chi non pratica, tranquilli ) fra i due ragazzi. Inizialmente si schivano, si detestano, non si sopportano ma poi iniziano a vivere una favola all'interno dell'orrore, vagando nel giardino intricato, scoprendo sotterranei allegati, trovando una cucciolata. Fingono e sognano di essere almeno per una volta fuori da quel sistema di sottomissione, di violenza, di faide omicide. Non aspettatevi gesti di eroismo dell'ultimo minuto, solo una nuda realtà che si scaglia nel cielo scuro della notte. Consigliatissimo, vi procura un po' di dolore all'anima però.

L'ultima segnalazione che Citofonare Francesca vi vuole fare parte dal progetto diconodioggi.it . Li potete trovare come pagina Internet, su Fb ed anche su Twitter. Per domani 17 Gennaio ( badate bene sì è un venerdì, ma non diamo troppo peso a queste cose) è stato organizzato un #ArtsBirthday. Voi mi chiederete : il compleanno delle arti? Ebbene sì, l'Arte di qualsiasi tipo, compie gli anni, ben 1.051.000. Se volete sapere come ci è riuscita ad arrivare a questa veneranda età vi lascio qui il link http://www.diconodioggi.it/artsbirthday-compleanno-fillio/ . Diconodioggi vi invita a festeggiare con loro e con chi vorrà partecipare usando l'hashtag #ArtsBirthday al primo compleanno dell'Arte in forma collettiva, portando con voi chiunque o qualsiasi cosa. Venite numerosi!

lunedì 13 gennaio 2014

Per chi aspetta con ansia l'Expo 2015

Quale romanzo migliore di questo?


Bruxelles, 1958, Esposizione universale ed internazionale, primo evento del genere dopo la Seconda Guerra Mondiale. Dietro questa manifestazione, che mira ad unire tutti i popoli del mondo fervono tentativi di spionaggio fra le maggiori potenze, in piena Guerra Fredda. Incaricato di sovrintendere alla gestione del club Britannia nel padiglione inglese è un copywriter del Cental Office of Information di Londra, Thomas Foley, che presto diventerà una pedina fondamentale di questo intrigo internazionale. Fra colpi di scena, il racconto corre due binari paralleli ugualmente coinvolgenti : spy story ed intrighi amorosi. 
Thomas é un ingenuo, un ignaro. Sposato con Gill e padre di una bambina si innamora di un bellissima hostess belga, si lascia travolgere tra i fumi dell'alcool da un agente segreto del KGB per neutralizzare un'americana che sta indagando sul suo conto.Grandi speranze e grandi delusioni in questo EXPO58, si sente nell'aria qualcosa di artificioso, di finto. Il romanzo termina nel 2009 dove ormai l'anziano Thomas si chiede se tutto quello che ha vissuto era stato reale o meno, se era stato il protagonista secondario di tutta un'immensa finzione. Personaggi ben delineati, trama equilibrato, un tuffo nell'Inghilterra degli anni '50, vissuta da un uomo medio, da una borghesia media ed un po' annoiata.
Leggetelo se amate il periodo descritto, se siete nostalgici dell'epoca, se volete ritrovare lo stile ironico e gioviale di Coe. Leggetelo se immaginate di vivere storie di spionaggio industriale al prossimo Expo di Milano, se volete trovare la passione in mezzo agli stand fieristici.

mercoledì 8 gennaio 2014

Per chi vorrebbe scrivere o fare finta di scrivere

Buon pomeriggio a tutti, oggi vi presento un libro piccolo ma denso di significato : E così vorresti fare lo scrittore di Giuseppe Culicchia ed. Laterza, 154 pg.  Culicchia inizia a pubblicare racconti con il progetto letterario Under 25. Il suo primo romanzo è datato 1994 e si intitola Tutti giù per terra, forse qualcuno ne ricorderà il film interpretato da Valerio Mastandrea nel 1997. Nel 2004 pubblica Il paese delle meraviglie nel quale racconta l'Italia degli anni di piombo attraverso due protagonisti adolescenti. In Brucia la città del 2009 passa invece a raccontare i giorni nostri, addentrandosi nel mondo della cocaina. Culicchia è anche un abile traduttore e lavora per varie case editrici. L'anno scorso l'autore ha pubblicato questo "manuale" : 

Tu che stai leggendo queste mie righe sappi che nel presente libro userò la parola 'scrittore', almeno quando riferita a me, per pura e semplice convenzione, perché si sa che l'Italia pullula di scrittori, e chiunque abbia pubblicato non dico un romanzo o un racconto ma giusto una raccolta di poesie o anche solo una singola poesia si ritiene automaticamente tale. Anzi, di più: perché tra le Alpi e il Lilibeo esistono innumerevoli scrittori convinti di essere tali benché siano inediti, e questo nonostante da alcuni lustri si pubblichi ormai praticamente tutto." 

Una guida al mondo delle lettere, sviluppata da un suo protagonista. Culicchia si rivolge a tutti quelli che fin da bambini hanno sognato di diventare scrittori, considerandolo un mestiere affascinate, sregolato; crescendo con gli anni si vedevano insonni a scrivere con la schiena curva sulla scrivania fumando una sigaretta dietro l'altra e bevendo intrugli alcolici, e da adulti hanno ammirato e fantasticato su quei scaffali della libreria del centro, sognando che un giorno ci fosse anche il loro nome stampato su qualche copertina cartonata.
Culicchia passa in rassegna tutto quello che può accadere ad uno scrittore: dalla scelte della copertina, agli addetti stampa ricorrendo ad aneddoti personali, sempre molto divertenti. L'autore individua tre step fondamentali nella vita di uno scrittore. 1. Gli esordi definiti Brillante promessa, il passaggio al secondo libro Solito stronzo, perché sa di aver scritto un'immensa ciofeca allontanando così lettori ed editori e l'ultima fase Venerando maestro, dove puoi scrivere nella maniera più astrusa dell'universo, pure con l'alfabeto cuneiforme ma assurgi a dio della letteratura moderna. 
E così vorresti fare lo scrittore non si può quindi definire manuale ma quanto un'analisi reale e godereccia del mondo dell'editoria. Culicchia sembra dirci fra le righe : " Provaci se credi di averne la capacità e la caparbietà ma io ti avevo avvisato" .



martedì 7 gennaio 2014

Per chi non vuole semplificare

Eccomi,sono tornata. Avete passato dei sereni giorni di festa e di indigestioni varie? Bene, è ora di rimettersi in sesto. Io sono molto pigra da un punto di vista sportivo, e tutto quello che fa rima con atletica, fitness etc..mi viene un po' a noia. Come buon proposito per l'anno nuovo però ho inserito una maggiore propensione all'attività fisica, è dura ma ce la farò. Rimettermi in sesto per me vuol dire ricominciare a scrivere ed a consigliarvi cosa leggere, sfogliare o semplicemente osservare dagli scaffali di una libreria. Come vi avevo accennato ho deciso di dare dei consigli più mirati, cercando magari di concentrarmi su un libro singolo, massimo due. Vediamo se riuscirò nell'impresa di creare una piccola enciclopedia per ogni gusto od esigenza. Sì lo so, è un progetto davvero molto ambizioso ma l'anno consta pure di 365 giorni, non sono pochi, e si devono sfruttare al massimo. Per cui oggi iniziamo. Vi consiglierò un solo libro. Sarebbero più tomi ma io ve lo presento nell'edizione unificata edita da Adelphi. Numero delle pagine : 963. Titolo : 2666. Autore : Roberto Bolaño. Consigliato : per chi non vuole sempre semplificare tutto, per chi ama la complessità ed il suo intricato fascino.


Immagino voi ne abbiate già sentito parlare. Il 99% delle recensioni sono degli inni di gloria all'autore, purtroppo scomparso prematuramente nel 2003 mentre aspettava un trapianto di fegato. Molti lo definiscono la nuova Bibbia, altri una lirica continua, altri ancora un genere indefinito dove confluiscono tutti i generi possibili. Il tomo è monumentale, questo va detto. Vi consiglio quindi di approcciarlo con l'intenzione ben precisa di finirlo una volta iniziato, di non riporlo in qualche angolo della casa e riprenderlo per le vacanze estive. Il caldo non vi aiuterà di sicuro ad assaporare queste pagine che come dicevo non sono adatte a chi vuole semplificare. Il libro si suddivide in cinque parti : la parte dei critici, la parte di Amalfitano, la parte di Oscar Fate, la parte dei delitti, la parte di Arcimboldi. Tutto inizia con quattro critici europei della letteratura che si mettono sulle tracce del romanziere tedesco Benno Von Arcimboldi, che nessuno nemmeno il suo editore, ormai morto, può dire di aver mai visto di persona nonostante i numerosi romanzi pubblicati. I critici iniziano quest'avventura con uno smodato desiderio di sapere, di fare loro ogni piccola parte del loro "ricercato". Alla fine si viene a sapere che probabilmente il tanto agognato scrittore si trova a Santa Teresa, città desertica al confine con l'Arizona. Uno dei docenti dell'università della città è Amalfitano, che vive dopo la morte della moglie per AIDS con la figlia ventenne nell'estrema periferia della città. Amalfitano conduce una vita rassegnata ma allo stesso tempo folle memore della scelta compiuta anni fa dalla moglie, fuggita da casa per rincorrere un amore clandestino e finita nella città di Barcellona dove dando sfogo alle sue pazzie fatte di sesso e viaggi si ammalò. Amalfitano è angosciato da qualcosa di terribile che sta succedendo alla sua città negli ultimi dieci anni : giovani donne, perfino bambine spariscono misteriosamente e vengono ritrovate uccise, violentate e mutilate ai margini della città, fra le discariche. In questa parte la figura del professore è descritta in maniera commovente, emerge tutta la solitudine dell'uomo e della sua vita diviso fra una figlia da crescere e la rabbia per non riuscire ad odiare la moglie. La parte di Oscar Fate racconta di un cronista di colore che arrivato a Santa Teresa per un incontro di boxe si ritrova a dover fare i conti con questi terribili delitti. Proprio di questo parla la parte dei delitti. Delitti che sono proprio cronaca nera del Messico anni '90, delitti che hanno sempre subito depistaggi, corruzione ed insabbiamenti della polizia erano all'ordine del giorno. Iniziano qui 300 pagine di duro reportage, difficile da gestire e da assorbire. Nell'ultima parte fa la sua comparsa il personaggio misterioso Benno Von Arcimboldi e viene svelata la storia dello scrittore tedesco e le relazioni con gli altri personaggi . Il romanzo si potrebbe definire anche un intrecciarsi di solitudine che si materializzano solo nei rapporti tra i personaggi, perché quando si è soli ognuno è responsabile del proprio buio dentro ma quando ci scopriamo agli altri, li rendiamo partecipi, quasi come ci dovessero salvare. La Storia ci viene presentata come un flusso continuo, senza capo né coda, una serie infinita di orrori che partono dal nazismo e finiscono alle strage di innocenti bambine in Messico. L'autore riesce a gestire una massa narrativa enorme, facendo scegliere al lettore a quale dei personaggi poterlo avvicinare. Senza perdere mai il filo della trama riesce a condurre il lettore alla fine proponendo però un finale aperto a mille considerazioni, ad altrettante aspettative, concludendo con un nulla di fatto. Un sentimento di inquietudine è quello che attraversa tutto il libro, un sentimento che non trova tregua, che non si risolve. Forse era questo che sentiva avvicinandosi alla morte : solo inquietudine. Resta l'immagine di Baudelaire citata all'inizio : un'oasi di orrore in un deserto di noia. Per stomaci forti ma sopraffini, per chi si sente eternamente complicato.