lunedì 29 settembre 2014

La ricerca perpetua della felicità

Buon lunedì! Come sta andando questa ripresa di settimana? Spero bene. Il lunedì è un ostacolo duro da superare, ma non temete, solitamente ce la fanno tutti e domani sarete di nuovo qui a lamentarvi del martedì :) . Con il post di oggi termino il  mio reportage su Pordenonelegge, vi presenterò gli ultimi due autori e poi ci potremo dedicare ad altro. 

Katherine Pancol, Muchacas, Ed. Bompiani

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Muchacas è la prima parte della nuova trilogia proposta dalla scrittrice francese Katherine Pancol. Attiva in campo letterario dal 1979 con il romanzo d'esordio Moi d'abord, si può dire abbia raggiunto il successo mondiale con la prima trilogia sul mondo delle donne, della quale quest'ultima è il giusto seguito. Non conosco lo stile della Pancol,ma mi ha sempre incuriosita un sacco; e così ho deciso di assistere a questa intervista di Fabio Gambaro, per conoscere l'autrice ed il suo ultimo libro. Oltre a questo, ho anche acquistato il primo libro della prima trilogia, ossia Gli occhi gialli dei cocodrilli. Ve ne parlerò. Di nuovo Bompiani ci regala delle vere perle, e di nuovo non posso fare altro che ringraziare questa casa editrice. 
Katherine Pancol mette le donne al centro di tutto. Il suo è un universo femminile. Le donne sono le vere protagoniste, le motrici dell'azione, le vere eroine. Vengono recuperati e scandagliati con maggior perizia alcuni personaggi presenti nella prima trilogia. Pancol racconta la vita delle donne a Parigi, a Londra, a New York. Benché siano luoghi lontani fra loro geograficamente ed in parte anche culturalmente, quello che prevale è sempre il sentimento e la tenacia, la forza del genere femminile. L'autrice in questo romanzo introduce una figura fuori dal comune, dai suoi normali personaggi : Stella, una proletaria, che lavora in una ferriera e vive nella campagna francese con il figlio Tom. Stella lotta con un fantasma di un padre violento, con una madre incapace di reagire e con i pregiudizi sul conto del suo fidanzato extracomunitario. Sebbene siano molto diverse fra di loro, le donne raccontate sono tutte protese a cercare la felicità sentimentale e lavorativa. La cosiddetta "seconda metà del cielo", per la Pancol diventa la prima parte, la parte protagonista. 
Quest'idea della ricerca della felicità permanente, secondo l'autrice, trova pieno svolgimento nei suoi romanzi, che definisce romanzi di formazione, come sono stati quelli di Dickens e Balzac. Nel romanzo di formazione ognuno deve cercare la propria felicità all'interno, tralasciando gli stimoli esterni quali potere, denaro etc.. . La felicità e frutto di umiltà e determinazione. Il personaggio di Stella è emblematico. Lotta contro la figura dell'uomo violento, dell'usurpatore. E' un'eroina moderna con molta rabbia e desiderio di vendetta. L'unica tenerezza consentita è solo quella verso suo figlio. Pancol si è basata su una storia vera per descrivere Stella. La stessa autrice ha ammesso che l'esternare su carta le emozioni che ha provato conoscendo e parlando con questa donna, come con molte altre donne vittime di violenza,è stato terapeutico e quasi necessario per superare il dolore che portava dentro. 
Non dobbiamo comunque considerare "Muchacas" un libro prettamente sociale, ma una vera riscoperta dei sentimenti. Sentimenti che nascono all'interno dei cuori dei personaggi e che vengono mantenuti in vita dall'autrice nel corso degli anni. Le storie nascono dalle intimità delle persone e secondo la Pancol, le donne sono più abili ad esplorare questa intimità, a differenza degli uomini, che la sanno analizzare meglio.  L'autrice trova una diffidenza ed una difficoltà da parte del genere maschile nell'esternare i propri sentimenti. Difficoltà che sorgono anche nel rapporto con le donne, che sono molto cambiate in questi anni, mentre gli uomini sono rimasti statici. Le donne quindi, per la Pancol, sono più romanzesche. 
I personaggi dei suoi libri convivono con lei per mesi prima di essere messi su carta. Sono dettagliati, frutto di ricerche continue. Sono figure verticali, che si innalzano, cambiano, evolvono, non figure orizzontali che restano nella loro dimensione, suscitando solo pietà.
Quest'ultima osservazione della scrittrice mi ha molto colpito. In queste poche parole è racchiuso il suo concetto di romanzo di formazione e come cerchi di applicarlo ai suoi libri. Durante quel pomeriggio in sala, le sono state mosse delle accuse di femminismo, in forma più o meno velata. Io credo che il femminismo degli anni '70 non esista più e non rappresenti nemmeno il fantasma di un tempo. Qui ci sono solo donne, forse arrabbiate, con un forte spirito di rivalsa certo; ma sono donne che combattono ogni giorno per ottenere un granello di felicità in più, un riconoscimento in più. Donne che sanno lottare e piangere allo stesso tempo. Facciamo ancora troppa fatica, troppa.
Vi lascio con alcune foto dell'autrice.




Nidi di rondine, Kim Thuy, Ed. Nottetempo


Non sono riuscita ad essere presente all'incontro con l'autrice, ma vorrei segnalarvi ugualmente questo piccolo romanzo di circa 150 pagine. Kim Thuy è un'autrice vietnamita che ha lasciato la patria all'età di 10 anni. Rifugiata politica in Canada e cresciuta a Montrèal, ha conseguito una laurea in traduzione ed una in diritto ( ed io ho veramente stima mille per queste persone plurilaureate ) , per poi aprire un ristorante e dedicarsi alla critica enogastronomica. Oggi si dedica alla scrittura, dopo il suo fortunato e pluripremiato romanzo d'esordio, Riva. Vi lascio una foto dell'autrice.


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Kim Thuy ricostruisce in questo libro le tre vite di una donna, Man. Racconta la sua infanzia in Vietnam, con la presenza di tre madri; la sua vita in Canada, l'incontro ed il matrimonio con un ristoratore vietnamita, l'instaurarsi di un rapporto liscio e piatto, dove la passione per la cucina e la riproduzione fedele delle ricette svolge la funzione di collante fra i due, e di alternativa al dialogo; e l'irruzione all'orizzonte di una terza vita possibile, quella con un uomo che sembra mandato dal destino. Un uomo che potrebbe dare tanto e togliere tutto. Lire lo ha definito " Una miscela seducente di nostalgia e leggerezza, di libertà e memoria viva". Io ho una passione smodata per la letteratura orientale, e l'incontro con la cucina, della quale io sono un'accanita fan e sostenitrice, credo regali a questo piccolo libro un'aria seducente e nostalgica. Un incontro di sapori, storia e sentimenti che vi saprà travolgere. Ovviamente ho già inserito in wish-list il primo libro di Kim :) .
P.S. : Vogliamo parlare della copertina?!
Al link di seguito vi lascio le prime pagine del romanzo gentilmente concesse dalla casa editrice.

I miei consigli letterari per oggi sono finiti. Questa sera c'è l'incontro con il GDL (Gruppo di Lettura). Domani vi racconterò tutto ;). Buona serata!

Francesca






venerdì 26 settembre 2014

Diari di vita e lati del cuore

Buon pomeriggio a tutti voi. Oggi penso inizierò ufficialmente la stagione della tisana al pc. Ne ho fatto abbondante scorta nelle settimane scorse, e qualcuno mi avrà sicuramente scambiato per una pazza a comprare infusi in piena estate. Ma su quest'aspetto sono più formica che cicala, e quindi ho prevenuto il disagio della mancanza :) . Fatto questo necessario ed indispensabile preambolo, oggi vi voglio parlare di due fantastici autori presenti a Pordenonelegge : Tiziano Terzani e Corrado Augias. Iniziamo :).

Un'idea di destino. Diari di una vita straordinaria. Ed. Longanesi


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Nel pomeriggio di Domenica 21 Settembre, nella splendida cornice di Largo San Giorgio, la moglie Angela Terzani Staude ed il curatore Alen Loreti, hanno presentato l'ultima opera dedicata al compianto giornalista Tiziano Terzani. Un'idea di destino è la raccolta di vecchi diari che la moglie ed i figli hanno ritrovato in vecchi bauli, dopo la morte del giornalista. Diari ordinati e datati, quasi pronti per la pubblicazione, come se lo stesso Terzani avesse voluto un giorno renderli noti. In questi scritti troviamo tutti i dubbi e le sofferenze riguardo il futuro del mondo. Terzani più volte si chiede cosa lui avesse potuto fare per il mondo, per l'umanità, come questa sua caratteristica di abitante del mondo, ed in particolare dell'Asia, fosse potuta tornare utile al prossimo. I diari ripercorrono tutta l'esperienza giornalistica di Terzani all'estero, dalla Russia alla Cina, dal Giappone all'Indonesia. Seppur motivato a trovare nel mondo qualcosa che potesse diventare la spinta, il nuovo motore per una rinascita, Terzani si scontrò con la mancanza di ideali, con la caduta del socialismo, anche nei paesi roccaforte di tale credenza politica. Per il giornalista questo fu un grosso problema, una grave perdita, che lo portò quasi ad abbandonare la professione. Nei diari, oltre all'aspetto professionale, ed alle riflessioni personali, vi è un ampio spazio dedicato alla moglie, quasi come ci trovassimo di fronte ad un romanzo epistolare. Terzani aveva un rapporto profondo ed importante con la moglie. Incontrati da ragazzini, avevano condiviso una vita insieme, seppur per lunghi periodi lontani. La vita di coppia per Terzani era composta di grandi assenze e di grandi presenze, anche nel momento della malattia conclamata, la sua decisione di andare a curarsi in America e poi sull'Himalaya da solo, senza moglie o figli, viene vissuta e raccontata da Angela quasi come una conseguenza necessaria. Terzani chiedeva continuamente alla moglie dei momenti di solitudine, di pausa e lei concedeva questi spazi all'uomo che sapeva sarebbe tornato sempre sui suoi passi. Mi ha colpito molto questo suo raccontare la vita di coppia, questo capire i desideri, i bisogni dell'altro ed assecondarli. Il lasciar andare per non perdere. Alla fine dei diari, Terzani dedica una lettera alla figlia Saskia nel giorno del suo matrimonio. Credo sia la parte più commovente del libro ; il dolore di un padre nel veder sparire la bambina che ha conosciuto e la forza di un nuovo amore. 
Il curatore Loreti, ha poi parlato della genesi del titolo. Il titolo è stato scelto da una mail che lo stesso Terzani scrisse negli anni '90, negli anni della corrispondenza. Mail che è stata scovata in dei files, perfettamente ordinati, che il giornalista aveva salvato nel suo pc. In questa mail, Terzani parla della sua vita di uomo, di come stava cambiando, di come si stava profilando un'idea di destino. Un'idea di destino sono vent'anni di vita di una persona. Un concetto di destino più ampio, allargato al mondo intero. Terzani si sentiva responsabile verso il suo pubblico, i suoi lettori. Isolato dalla critica e dai giornalisti, trovava conforto solo nella gente comune, ed a queste persone volle lasciare una cassetta degli attrezzi per capire il mondo, per cercare di cambiarlo. Una condivisione di idee per il futuro.
Nei diari ritroviamo lo spettro della globalizzazione, come in altri scritti di Terzani. La critica dell'economia come perno del sistema, che arriva anche nei paesi più orientali frequentati dal giornalista. Il voler a tutti i costi massificarsi all'Occidente a discapito delle proprie tradizioni, dei propri costumi, porterà ad un sacrificio di molti, ad un loro sfruttamento e ad una vittoria dei pochi. Terzani rimase profondamente deluso dalla visita in Cina, dove non ritrovò un socialismo come sinonimo di impegno politico, ma un potere dittatoriale ed obsoleto. Scrisse della frantumazione del sogno, mosse critiche verso il partito comunista, verso Mao e venne cacciato. Nel 1985 riuscì ad approdare in Giappone, paese ricco che stava battendo anche sul fronte economico gli Stati Uniti. Anche qui ritrovò l'omologazione di massa, la morte di una cultura millenaria come quella giapponese, la perdita di un passato. Arrivò alla conclusione che non si poteva più fare affidamento al passato, a vecchie ideologie, alla vecchia politica, ma credere solo in sé stessi, nelle proprie forze. 
Tiziano Terzani è un autore che va letto con molta attenzione. In poche frasi lui riesce a concentrare dei concetti talmente profondi e destabilizzanti, che possono veramente mettere in discussione il tuo io ed il rapporto con il mondo. Come tutte le grandi personalità è stato celebrato ampiamente dopo la sua morte, forse il mondo che conta se ne sarebbe dovuto accorgere prima, forse avrebbero potuto imparare qualcosa da questo grande uomo, da questo grande maestro. I Diari sono quel piccolo gioiello da tenere sul comodino e da leggere con calma, nel tempo. Quando ci sembra che tutto vada storto, che centinaia di porte si chiudano davanti a noi, Terzani è un ottimo viatico per la speranza.   
Vi lascio al link che segue alcuni frammenti del libro che il sito IBS mette a disposizione gratuitamente. Leggeteli :)     Pdf Diari
Di seguito potete trovare due immagini di Angela Terzani Staude, donna tanto bellissima quanto forte.



Il secondo autore di cui vi voglio parlare è Corrado Augias. Non ho spulciato nei vecchi post, ma se ho buona memoria, credo di avervi già parlato della mia assoluta adorazione per quest'uomo. Io vi invito, ma quasi vi supplico, se non l'avete ancora fatto, a conoscere, a leggerlo. Augias è uomo eclettico, che spazia dal saper condurre un programma di informazione culturale di 30 minuti, a scrivere opinioni ed articoli su una testata giornalistica, a pubblicare saggi e narrativa. Augias è patrimonio culturale di questo paese, chi veramente è interessato ed ha sete di cultura, non può esimersi dal conoscerlo. Torna alla narrativa dopo trent'anni, cambiando anche casa editrice, da Rizzoli ad Einaudi, con questo libro : 

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Il romanzo di Augias parla di psicanalisi, di Sigmund Freud, e di come questa disciplina possa salvare ancora molte vite umane. La protagonista è Clara, ragazza che studia Psicanalisi, la sera, nella cucina di casa, seduta ad un tavolo. Fino a notte fonda studia i casi delle grandi isteriche e dei dottori che le ebbero in cura : Freud, Jung, Charcot.. . Per curiosità Clara inizierà a lavorare nel bar del fratello ed entrerà in contatto con il mondo reale ed anche con un omicidio. Il destino la porterà ad incontrare Wanda, donna violata che Carla aveva solo incontrato nei suoi studi. Scoprirà l'emozione di ascoltare per la prima volta un cuore che parla ed esige una risposta da lei. Proprio questo incontro fra due donne completamente diverse porterà ad indagare l'inconscio, i sentimenti profondi che faticano a svelarsi, il lato oscuro del cuore appunto. Un libro che sicuramente scandaglia l'animo umano, ponendo al centro l'universo femminile. Un mondo femminile raccontato da un uomo sensibile, attento alle tematiche della donna ed alla sua valorizzazione. Da leggere.

Credo di avervi consigliato due ottimi acquisti da fare durante questo fine settimana, vi lascio con il solito balsamo per le orecchie, a lunedì.
P.S. : fatevi ammaliare e rapire.

Un abbraccio, Francesca 

Indila, Dernière Danse







                                                            

mercoledì 24 settembre 2014

Cuore primitivo

Citofonare Francesca è tornato, ci siamo. Prometto solennemente di essere più costante e di raccontarvi centinaia di cose. Dovete cercare di capire la mia meteopatia ed assecondarmi in questa follia. Quando si tratta di cambio stagione, subisco sempre uno stop repentino e non gradevole, né per me, che con lo scrivere cerco di crearmi un futuro, né per voi che mi leggete ( perché mi leggete ancora nonostante io sia così mutevole, vero?! :) ) .
Tornando a cose più serie, è appena terminato Pordenonelegge 2014, 5 giorni di festival che hanno visto protagonisti 363 autori, 33 anteprime letterarie, oltre 250 eventi. Un festival che da mercoledì 17 Settembre a domenica 21 Settembre ha ospitato nella bellissima cornice di Pordenone, migliaia di persone avide di libri e conoscenza. Ho potuto constatare personalmente come anche in una piccola città, si possa organizzare un evento d'eccellenza, come centinaia di volontari possano rendere accessibili e fruibili a tutti gli eventi in calendario, come il richiamo culturale non sia per nulla morto, ma regni incontrastato nel cuore di molte persone.
Ho deciso di dedicare tre post al Festival, parlando degli incontri ai quali ho assistito, affiancandoli anche a quelli che non ho potuto seguire per mancanza di tempo, ma che ho trovato ugualmente degni di nota ed interessanti.
Mi piaceva comunque lasciarvi alcuni scorci della città; come si presentava ai visitatori e come primeggiava il colore del Pordenonelegge : il giallo.



Mi dimenticavo di dirvi, che Citofonare Francesca era accreditato come stampa al Festival. Io, che sotto il sole cocente d'Agosto avevo inviato la richiesta, mai mi sarei aspettata di ricevere una conferma così assoluta. Non vi dico la gioia di possedere un pass e di sentirmi anche solo per pochi giorni un'addetta ai lavori :) .
Il primo incontro al quale ho partecipato è stato il reading con Andrea De Carlo. Andrea De Carlo presentava in anteprima il suo ultimo libro Cuore Primitivo, edito da Bompiani.

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Partiamo da un semplice presupposto. Io ho una passione smodata per De Carlo, ho letto quasi tutti i suoi libri, restano in sospeso solo le prime pubblicazioni. E leggerò i suoi libri finché lui avrà cuore e forza nella mani per donarmeli. Potevo forse non esserci a questa presentazione? Assolutamente no. De Carlo per me rappresenta un passaggio fondamentale dal periodo di giovane ragazza a quello di donna più matura. Con lui ho esplorato i primi rapporti d'amicizia veri, i più difficili. Ho analizzato gli amori che raccontava nelle sue pagine, confrontandoli con i miei. Ho imparato i problemi e le difficoltà che possono sorgere in ogni rapporto, sia di amore, di amicizia o familiare. De Carlo per me è un autore fondamentale, mi ha tenuto compagnia in sere d'inverno ed in notti d'estate e continuerà a farlo. Cuore Primitivo parla di una coppia. Lei, Mara Abbiati, scultrice di gatte (si ostina a sottolinearlo) in pietra morbida. Lui, Craig Nolan, antropologo inglese, insegnante all'università, possiede un blog e conduce anche un programma televisivo. Mara e Craig sono sposati da sette anni. Un matrimonio sereno ed all'apparenza felice, basato sui giusti compromessi. Nella loro vita irromperà all'improvviso Ivo Zanovelli, un costruttore, che dovrà riparare il tetto divelto dalla caduta di Craig e da un temporale. L'arrivo di Ivo porterà scompiglio all'interno della coppia ed anche all'interno dello stesso uomo, facendo emergere contraddizioni, dubbi e desideri mai espressi. Il libro ha come sfondo l'Appennino ligure e la storia si dipana in un luglio torrido nel giro di pochi giorni. De Carlo tratteggia il personaggio di Mara come una donna polisensoriale, attenta alle luci, ai colori, ai suoni; ed anche grazie a lei riesce a descrivere i paesaggi che la ospitano in maniera mirabile e palpabile, come sempre. De Carlo è un autore che non tradisce mai le aspettative dei suoi lettori, e la casa editrice Bompiani è sinonimo di qualità, andando anche oltre l'autore di cui vi sto parlando. Ho avuto il modo e la fortuna di poter scambiare due parole sia con l'autore, che con la direttrice editoriale della Bompiani, Elisabetta Sgarbi. Persone tanto gradevoli quanto umili, e pronte a raccogliere sempre nuove idee ed osservazioni. Voi avete visto cosa è stato messo in copertina, vero? Una fantastica mela. Potevo starmene zitta? Certo che no :) . Il caso ha voluto che proprio quella sera in borsa, io avessi la mela promotrice di bellezza, l'ho potuta regalare a De Carlo e spiegare a lui ed alla Sig.ra Sgarbi l'idea che c'è dietro a questa installazione artistica e cosa sta cercando di promuovere Undici all'interno delle città. Ne sono rimasti entusiasti, e mi hanno spinto a continuare a credere in questo progetto, ed ad aiutare Undici a crescere e ad espandersi in tutta Italia. 

Lo stesso giorno, un paio d'ora prima, veniva presentato questo libro : 


A nuoto verso casa, edito Garzanti, è l'ultimo libro di Deborah Levy, finalista al Booker Prize. Scrittrice sudafricana che vive in Inghilterra, con questa nomination si è confermata esponente di spicco della letteratura contemporanea anglofona. Il libro ambientato in afose giornate nella Costa Azzurra, vede la formazione di Nina, una giovane ragazza. Nella vita di Nina e della sua famiglia entrerà una donna, Kitty Finch. Donna dalla bellezza glaciale e pigra, estimatrice del padre di Nina, Joe, famoso poeta. Kitty, chiusa in una busta di carta, custodisce una poesia, che vorrebbe far leggere a Joe, ma lui non riuscirà mai ad aprire quella busta. In quel sigillo Joe vuole lasciare il suo passato; un passato che potrebbe mettere in pericolo la sua famiglia, il suo matrimonio, la letteratura stessa. Ma l'attrazione fra Kitty e Joe sarà troppo forte e farà crollare ogni certezza. Da questo disastro familiare si salverà solo Nina, che diventerà adulta e consapevole dei propri sentimenti. I critici hanno acclamato a gran voce questo libro, paragonando la Levy alla penna di Virginia Woolf. Un romanzo dove al centro viene posizionato un assoluto freudiano : il desiderio, espresso da una femminilità prorompente, ed il suo opposto inseparabile, la morte. Non sono riuscita ad assistere alla presentazione, ma penso sia un libro valido, da leggere tutto d'un fiato, assaporando la tranquillità che può suggerire un pigro pomeriggio in piscina, alternato ad un senso di inquietudine e mistero. Da avere! :) 

Credo di avervi suggerito due ottime letture per l'autunno che è alle porte. Vi lascio con qualche bella nota a deliziarvi orecchie ed anima, a domani!

Jefferson Airplane, Somebody To Love



Francesca



martedì 16 settembre 2014

Andare oltre

Buon pomeriggio! Avete suonato al citofono..io vi ho sentito :). Allora che ve ne pare di questo clima autunnale? Io ci sono già dentro con tutte le scarpe. Sto già in fissa con zucca, castagne, patate dolci, stufetta elettrica. Lasciamo perdere. Sono una creatura autunnale/invernale. Ma qui non vi farò mai ingiallire, ingrigire od incupire. Qui cercherò sempre di portare bellezza e sorrisi. Attorniamoci di bellezza, vivremo meglio e più a lungo. Ve lo assicuro.
Oggi Citofonare Francesca vi vuole parlare di un evento che si è tenuto circa 10 giorni fa a San Donà di Piave. Nell'ambito del Fiume Festival, un Festival ideato attorno alla presenza del fiume Piave, che ha visto come protagonisti street artists, performers, attori teatrali e musicisti, è stato presentato un nuovo progetto di marketing non convenzionale per la rivalutazione dei centri urbani, ossia Undici. Undici è il progetto di due teste calde. Due teste calde perché sono pensanti. Di lei ve ne avevo già parlato tempo fa nel post dedicato al negozio Fun Art Lab. La parte femminile si chiama Silvia Gobbo. Silvia è una ragazza fantastica, cocciutamente fantastica. Io ho avuto il piacere e l'onore di conoscerla solo un paio di mesi fa ( e quando dico onore lo penso veramente :) ) e già me ne sono innamorata. Da lei puoi solo imparare, imparare a tirare avanti nei momenti più duri, imparare a credere realmente in quello che vuoi, imparare che si può anche rinascere, basta volerlo. Ti ci puoi perdere negli occhi di Silvia, ma ti offriranno sempre una sponda per risalire. Solo che una volta risalito, ti ci vorrai rituffare di nuovo :).  Il lui è Domingo Donadon. Non conosco molto bene Domingo, ma un sesto senso tipicamente femminile, mi dice che è una persona eccezionale. Sapete di quei vasi tanto delicati, da spolverare leggermente, da toccare con estrema cautela, ma che in una giornata di sole possono riflettere mille colori e farveli vedere tutti in un istante? Ecco, per me è Domingo. Una persona così sensibile che temi quasi di toccarla, di poterlo danneggiare, ma che irradia una bellezza naturale, che forse non sa nemmeno di possedere. Avete capito benissimo che io sono folle di questi due e del loro progetto. Undici si è presentato a tutti noi la mattina del 6 Settembre con un'installazione nella piazza principale della città, Piazza Indipendenza. Vi lascio le foto.





Eh sì..signori miei..sono mele. Delle bellissime e profumatissime mele rosse che hanno invaso una piazza e portato una macchia di colore rosso acceso. Nei nove mesi precedenti Silvia e Domingo hanno lasciato mele con dei messaggi in varie parte della città. Uscivano di notte, all'alba e compivano le loro gesta. Se vedete bene, ogni mela ho attaccato un pezzetto di nastro adesivo dove ci si può scrivere sopra. Ed è questo il gioco. Scrivere sopra il vostro messaggio, fotografare la mela, postarla sulla pagina ufficiale di Undici in FB, ed il gioco è fatto. La mela poi la potete lasciare dove volete. Potete tenerla a casa con voi o regalarla al mondo. Silvia e Domingo quel sabato le regalavano..sì avete capito bene, erano gratis e non vi nego che spesso la diffidenza delle persone è alle stelle, pure quando vengono donate delle cose. Undici è un progetto artistico che mira a creare un marketing alternativo, diverso, che trascenda i luoghi comuni e liberi la voglia di giocare e sperimentare. Undici è una locomotiva della fantasia, della creatività, dell'espressione artistica in ogni sua forma. Undici pensa che ogni città abbia i suoi tesori da custodire ed altri da scoprire, cerca e vuole andare oltre, per avvicinarsi a tutti e rendere accessibile a tutti bellezza ed armonia. Io vi consiglio caldamente di seguire questo progetto, seguiteli in FB digitando la parola Undici, seguiteli anche su Twitter, sempre utilizzando la parola chiave Undici. Qui troverete anche la mia mela ( ne ho in serbo un'altra.. )


Il sito è in fase di costruzione. Vi lascio ugualmente il link http://www.undiciidee.it/ Buttateci un occhio ogni tanto :) .

Come non potevo fare un collegamento simile?


Il libro parla della storia di Maria, prostituta brasiliana, alla ricerca dell'amore. Questo libro si discosta molto dalla solita produzione di Coelho. La storia si potrebbe definire quasi vera, visto che Coelho negli anni precedenti alla stesura, entrò in contatto con diverse prostitute di diverse parti del mondo. Raccolse le loro storie, le loro sofferenze, fino a trascriverle in questo romanzo. Il linguaggio è esplicito, il sesso e la pratica della prostituzione vengono raccontati in maniera realistica, senza troppi fronzoli o giri di parole. L'esperienza di Maria nel giro della prostituzione è quasi un'analisi dell'universo femminile per Coelho, anche il sesso rappresenta uno strumento per capire i veri desideri di Maria e delle donne. Undici minuti, sono i minuti che Maria dedica a ciascun uomo durante il rapporto sessuale. Minuti che le servono anche per scoprire chi ha di fronte, per poter entrare nel loro universo,per scoprire una nuova vita, dove tuffarsi. Ci riuscirà, con un pittore. Un libro che sicuramente si scosta dall'ambientazione favolistica tipica di questo scrittore, e che invece porta a scoprire ed a eliminare i propri tabù, i propri limiti. Andare oltre è il principale obiettivo che dovremo avere, andare oltre gli stereotipi, oltre i luoghi comuni. Consigliato, se siete ancora affetti da forte bigottismo..lasciate perdere :) . 

Vi lascio con questa canzone. Vi auguro un pomeriggio di dolci sorprese. Un abbraccio.
Francy

Embrace, Follow you home




giovedì 11 settembre 2014

Campi apocalittici

Buonasera a tutti voi Citofonine e Citofonini..lo so, lo so..molti di voi non apprezzeranno i diminutivi, i vezzeggiativi. L'ho scrivo soprattutto per chi mi segue su Twitter. Ma io continuo sulla mia strada. Per me voi siete tutti piccolini e carine, per cui lasciatemi questa licenza poetica. Mi sono assentata per un paio di giorni. Ho dovuto ricaricare le batterie e sono pronta a ripartire. Chiedo venia se non vi ho aggiornato sugli ultimi giorni del Festival di Mantova, ma le incombenze della vita girano sempre nel verso che non vorresti. Cercherò comunque di trovare qualche spunto per parlarne qui, magari qualche autore, relatore o dibattito. 
Oggi voglio partire da un libro : 


London Fields è ambientato nel 1999 in una Londra post-thatcheriana. Una Londra violenta, quasi apocalittica. Qui si presenta la figura dello scrittore americano Samson Young che scambia casa con uno scrittore inglese. A Londra si respira un'aria pesante. Ci sono segnali di una nuova guerra mondiale, di un disastro ambientale imminente o semplicemente di un'umanità che non ce la fa più e si ritrova al collasso. Young riesce a creare un intreccio, un romanzo in presa diretta, basandosi su fatti che succedono nel momento. Una vittima, Nicole Six, femme fatale; il suo assassino, Keith Talent, mediocre criminale con la passione del gioco delle freccette e Guy Clinch, il ricco borghese antagonista, innamorato di Nicole. La voce narrante, lo scrittore, dialoga coni personaggi, si fa raccontare i fatti, interagisce con loro, fino a farsi coinvolgere in questo gioco mortale. Amis ricrea una sorta di metaracconto, di intreccio di stili, sviluppando anche maggiormente i personaggi durante la trama, abbandonando gli stereotipi iniziali. Spesso ci troviamo di fronte a riflessioni sul ruolo dello scrittore e dell'artista, sulla forma, sul contenuto. Nel romanzo tutti teorizzano su qualcosa : chi sull'amore, chi sui prossimi disastri, chi sull'America. Un libro impegnativo, che forse non ha uno stile immediato. Ha una prosa ben costruita, difficile in alcuni punti. Un libro che ti porta in un'altra dimensione, in un altro spazio. Ritroviamo comunque lo stile di Amis, grottesco, divertente, irriverente. Consigliato se vi volete immergere in un romanzo tosto di 600 pagine, ma veramente tosto.

Vi segnalo un personaggio niente male che scrive su Internazionale. Voi conoscete Internazionale giusto? Internazionale è quel settimanale che ospita gli articoli più importanti della settimana usciti sull'intero globo terrestre. Costicchia perché dovete lasciare all'edicolante 3 euro, ma se usufruite di un abbonamento per Ipad o E-reader è molto conveniente, mi dicono. Sapete che io sono affezionata alla carta stampata. La persona in questione è il Sig. Guido Vitiello. Sinceramente non vedo più la sua collaborazione dal 1 Agosto scorso, spero sia soltanto una pausa estiva e che con il mese di Settembre ci sia una ripresa.. Se andate nel sito ufficiale http://www.internazionale.it/ e cercate con la lente d'ingrandimento nome e cognome, vi rimanderà direttamente ai suoi articoli. Non che tutta la pagina internet di Internazionale valga la lettura, anzi io vi consiglio sempre di perdere anche 10/15 minuti del vostro preziosissimo tempo per buttarci un'occhiata; ma io mi voglio concentrare su di lui. Guido scrive di libri, consiglia libri. Vi lascio la sua ultima collaborazione.

Non facciamone una tragedia, non è la scelta di Sophie. Eppure, poche decisioni mi angosciano come quella sui libri da portare in vacanza. Puoi sbagliare compagnia, puoi sbagliare meta, puoi sbagliare stagione, volendo puoi anche sbagliare guardaroba e ritrovarti, che so, a scalare il picco di Montségur in ciabatte da mare, rischiando la vita a ogni passo (mi è capitato). Ma non puoi permetterti di sbagliare i libri che metti in valigia. Che fare?
Primo, resistere ai tentatori. Il Kindle, come Satana nel deserto, ti sibilerà in un orecchio: “Tutti i libri del mondo ti darò se, prostrandoti, mi adorerai”. E io, che sono già tra le anime dannate cadute in sua balìa, sarò costretto a rispondergli, evangelicamente: “Non di soli pixel vive l’uomo – e se permetti per un paio di settimane vorrei ricordarmi com’era fatto il mondo prima dei monitor”.
L’Edicolante accanto alla spiaggia ti sussurrerà, come una Circe: “Parti leggero, senza libri, e affidati alla fortuna: chissà cosa troverai nel mio antro”. E in effetti, in quegli empori che oltre ai giornali vendono giocattoli, figurine, creme abbronzanti, cartoline e libri in misterioso assortimento che si sono stratificati chissà come negli anni, capita di fare incontri fatali. Fu così che trovai su un lungomare una vecchia copia di Come farsi una cultura mostruosa di Paolo Villaggio; e fu così che scoprii, ragazzino, L’Amore e l’occidente di Denis de Rougemont, per colpa del quale sarei finito vent’anni dopo in ciabatte a Montségur. Tutto torna.
Ma per quanto siano suadenti i tentatori, a rimetterli in riga è il principe dei demoni libreschi, che ha nome Tsundoku. Si tratta dunque di comporre una pila estiva, strappandola al suo habitat domestico e costringendola a vivere per qualche settimana lontana dalle sue consorelle. E va bene che non è la scelta di Sophie, ma le regole diRyanAir sul peso e le misure dei bagagli qualcosa di nazista ce l’hanno.
Chi non riesce proprio a compiere questa crudele operazione (e però non ci pensa proprio a restare in città) ha davanti a sé due soluzioni, che corrispondono grosso modo allo schema Maometto/montagna. Per ciascuna suggerisco un libro.
Vladimir Nabokov, Invito a una decapitazione (Adelphi 2004)
Non ne ricordo granché, e tra i romanzi di Nabokov non è certo il mio preferito; ma avevo sottolineato a matita questo passo, che torna utile: “La sera si deliziava con antichi libri, al pigro, magico sciabordio dell’acqua increspata, nella Biblioteca Galleggiante dedicata al dottor Sineokov che era affogato proprio in quel punto del fiume cittadino”. Eccola, la soluzione per non patire la nostalgia: viaggiare direttamente nella propria biblioteca. Un canotto, un battello, un transatlantico, a seconda delle esigenze e delle disponibilità. Nabokov però mette in guardia da un piccolo inconveniente: “Più tardi, tuttavia, quei libri preziosi avevano cominciato a patire l’umidità, tanto che alla fine era stato necessario prosciugare il fiume, deviando l’acqua nello Strop tramite un canale appositamente scavato”. Come non detto.

Carlos María Domínguez, La casa di carta (Sellerio 2011)
Ricordo qualcosa in più di questo racconto lungo dell’argentino Carlos María Domínguez, dove si narra di un leggendario bibliomane che è uscito fuor di senno al punto da costruirsi su una spiaggia sperduta una casupola fatta di libri al posto dei mattoni: “Un Borges per completare la base della finestra, un Vallejo accanto alla porta, con sopra Kafka e di fianco Kant, e una dura edizione rilegata di Addio alle armi, di Hemingway; e poi Cortázar, e Vargas Llosa, sempre voluminoso; Valle-Inclán con Aristotele, Camus con Morosoli, e Shakespeare, fatalmente legato a Marlowe dall’impasto di cemento; tutti destinati a innalzare un muro, a gettare ombra”. Buona idea: se non puoi portare in viaggio tutta la tua biblioteca, trasformala direttamente in una casa di villeggiatura. Certo, c’è il problema della calce. Ops.

Due soluzioni demenziali, non è vero? Servono entrambe a eludere l’intollerabile verità: che domani parto, e non ho la più pallida idea di cosa mettere in valigia.
Leggetelo, vi farà sorridere, vi darà ottimi consigli, vi stupirà per la leggiadria con cui parla di libri e cultura. Guido Vitiello ho scoperto essere Prof. Vitiello, insegnando alla Sapienza di Roma. Collabora oltre ad Internazionale, anche con il Foglio, Il Corriere della Sera ed il Sole24Ore. Udite, udite: ha un suo sito http://unpopperuno.com/ . Scopritelo, io non vi vendo "ciofeche". Ovviamente io lo segnalo per motivi letterari e di critica, idee politiche ed altro non voglio commentarle e non ho creato questo blog per questo. Sapete già benissimo come la penso, e chiudiamola qui. N.D.R. : ho provato a mia spese a cercare con la lente d'ingrandimento nel sito di Internazionale, ma si impalla, non lo trova, oppure il mio pc non collabora. Cercate direttamente su Google e vi porterà subito alla sua rubrica.
Vi lascio con la canzone per la serata : Midlake, It's going down. Qui ci sono chitarre, voci, flauti..a me sembra un'esperienza quasi mistica, decidete voi :) 

Spero, come sempre, di avervi lasciato la giusta dose di curiosità e spensieratezza. Buona serata ed un abbraccio fortissimo. A domani!
Francy 


giovedì 4 settembre 2014

Dolci incubi

Buongiorno amanti dei videocitofoni! Citofonare Francesca oggi sta scrivendo questo post mentre il campanile sta annunciando il mezzogiorno. Sì, probabilmente oggi scriverò a spezzoni fra i vari impegni quotidiani ed andremo in scena penso non prima di sera. Riesco a mantenere fede alla mia prossima ( almeno per il momento ) ed a parlarvi ancora del Festivaletteratura, di cosa ci potrete trovare oggi di interessante. Visto che ieri in questa sezione non sono stata molto generosa con le immagini, cercherò di non tediarvi troppo solo con le parole. Spero vivamente che a Mantova ci sia un tempo più clemente di quello che si respira e si vive a Venezia; se qualcuno mi vuole aggiornare sulla situazione meteo faccia pure. Iniziamo, potrei dire, alla grande. Ore 14.45 presso Palazzo San Sebastiano, Giulio Busi e Raphael Ebgi, esperti d'Umanesimo magico, mitologico e cabbalistico, converseranno con il filosofo Massimo Cacciari sul Rinascimento negato. Cercheranno di far capire al pubblico che il Rinascimento ( periodo che per altro io amo ), non può essere considerato solo la culla dell'arte raffinata, dei bei colori, della poesia. Fu anche un periodo di tensioni, di irrequietezza, un periodo che portò al rogo molti libri e persone. Un periodo in cui nacque l'Inquisizione e tutte le terribili conseguenze che questa portò. Credo sia uno sguardo nuovo su questo periodo, che spesso identifichiamo come nuova vita, ma che portò alla luce anche molta violenza e repressione Vi lascio le foto dei due umanisti, perché immagino sappiate benissimo chi sia Cacciari, cosa pensi e come si esprima :) .



source
wiki
Sono riuscita a recuperare solo foto e voce Wikipedia del Prof. Busi.
Ho inserito nel link la voce di Wikipedia, perché penso sia utile e curioso scoprire nuove menti brillanti.









Alle 16.30 presso il Palazzo Ducale, Teatro e Vita, Andres Nuemann ripercorrerà tutta la sua vita e la sua carriera. Attraverso il suo archivio personale Nuemann racconterà la sua vita da agente teatrale e gli innumerevoli spettacoli a lui affidati. Da Peter Brook a Pina Bausch, da Ingmar Bergman a Peter Stein. Un'immensa storia teatrale dai molteplici tipi umani. Il teatro è una grandissima risorsa, spesso lasciata in secondo piano. Aiutiamo il teatro e tutti gli addetti ai lavori, a veder premiati i loro sacrifici.



source ( sito ufficiale di Andres Nuemann )
wiki










Alle 17.00 presso il Cinema Oberdan, verrà proiettato il film Profezia : l'Africa di Pasolini. Un film che cerca di ritrovare nell'Africa quella genuinità e spontaneità rurale, contadina, che Pasolini ricercava in tutta Italia, anche nel suo Friuli, senza trovarla. Dovrà fare i conti tuttavia con un'Africa gretta, in mano a dittatori, divisa da confini territoriali e di etnia. Una terra selvaggia che ha già in sé il seme della propria distruzione.
Seguirà alle 21.00 Parole povere di Francesca Archibugi. La regista darà voce ed immagini al poeta Pierluigi Cappello. Vita e creazione letteraria di questo poeta friulano, che nel 1976 a causa di un brutto incidente in giovane età, perse l'uso delle gambe ed è costretto su una sedia a rotelle. Un poeta eccelso, che ha saputo volare fuori dalla sua prigione e librarsi nell'aria, libero.


source Trovo questa foto di una bellezza disarmante..
Sito ufficiale Vi consiglio di leggere la raccolta di poesie "Azzurro elementare". Io ne ho sentite leggere un paio dallo stesso autore, e me ne sono innamorata.





Questi per me, sono gli appuntamenti fondamentali da non perdere, da seguire con il cuore aperto e pieno d'amore per l'arte e tutte le sue forme. 

Vista l'ora tarda nella quale andrà on line questo post, non mi dilungo oltre con le parole. Penso abbiate già gli occhi fin troppo stanchi :) .
Vi lascio con questa ninna nanna, fate bei sogni o incubi dolci. 
Un abbraccio
Francy 




mercoledì 3 settembre 2014

L'opera d'arte muta

Buon pomeriggio Citofonini e Citofonine. Mi piace immaginarvi piccini piccini. Ognuno ha le sue fisse e le sue patologie. Comprensione prima di tutto :) . Citofonare Francesca nei giorni scorsi è stata un po' assente, sono stati giorni convulsi, anche un po' angoscianti, ma mi sento di aver trovato la carica giusta per ricominciare. Oggi, per il gran ritorno Festivaletteratura. Eh già, signore e signori, oggi parte ufficialmente il Festivaletteratura di Mantova. 5 giorni di letteratura, artisti, saggisti, opere prime, dibattiti e grandi emozioni. No, non ci sarò. Non posso presenziare a tutto e mettere a repentaglio le mie poche sicurezze economiche, così ve lo racconterò da qui. Mi piacerebbe raccontarvi giorno per giorno cosa potreste trovare ed assorbire andando a Mantova, ma credo sarà un'esperienza piuttosto complicata. Vedremo cosa nascerà :). Per prima cosa vi linko il sito ufficiale del Festival, dove potrete trovare tutto: http://www.festivaletteratura.it/. Non pretendo di segnalarvi tutto, né di essere onnisciente riguardo qualsiasi evento o autore. Vi segnalerò solo le cose mi ispirano e mi piacciono di più :) . Oggi alle 16.30 presso la Chiesa di S.Barbara si terrà Le merende di Nonna Anthus, laboratorio di cucina etrusca. Scherziamo? Cucina etrusca? Io sto già impazzendo qui. Ok, è un laboratorio per bimbi dai sei ai dieci anni. Chi ha figli ne approfitti, si intrufoli, prenda parte. Chi non ne ha, potrebbe tentare la carta della bassa statura come me. Il tutto sarà gestito ed organizzato dal Parco Archeologico del Forcello e dal maestro di cucina Gianfranco Allari. Alle 16.45 presso l'Archivio di Stato di Mantova, il giornalista Ermanno Rea e lo scrittore Diego De Silva, prenderanno le redini di un incontro chiamato I libri e la lettura : una passione. Penso che il titolo la dica già lunga. La passione per la lettura e per i libri è un'emozione che nasce fin da piccoli, anche se ho scoperto persone che in età adulta si sono riscoperti dei gran lettori. Sta a noi alimentarla negli anni, farla crescere e sebbene spesso la quotidianità sia così truce da rubare tutti i nostri spazi, è importanti ritrovarsi e perdersi fra le pagine di un libro. Alle 17.00 presso Palazzo Ducale lo psichiatra Eugenio Borgna terrà un incontro su Virginia Woolf intitolato Virginia Woolf, la follia, la creatività. Penso sia superflua ogni osservazione. Io ho amato alla follia Virgina Woolf, la sua vita, le sue opere, la sua pazzia e trovo che il punto di vista di uno psichiatra sia importante, quasi fondamentale, per spiegare certe personalità artistiche. Ci sono tantissimi altri eventi e ce ne saranno nei prossimi giorni. Oggi mi andava di indicarvi questi tre, sicuramente sono fuori tempo massimo e questo post sarà on line quando saranno già terminati; ma perché non prendere spunto dai nomi, dalle tematiche, gironzolare in Internet, in libreria, in biblioteca e sfamare la vostra curiosità? Io ve lo consiglio, fa sempre un gran bene :) . 
Citofonare Francesca vi vuole allietare con una sua recensione. Come sono sempre delicata ed affabile. Nel mio gruppo di lettura durante il mese di Agosto abbiamo letto


Un librettino leggero così, giusto per le vacanze :) Follia è un libro che parla di psichiatra, amore, passione e morte. Vi è narrata la storia di Stella Raphael, moglie di uno psichiatra in forza presso un manicomio della campagna inglese, ed un paziente Edgar Stark, uxoricida ed artista. Il tutto raccontato in maniera clinica e professionale da Peter Cleave, psichiatra, amico della coppia ed alla fine innamorato a sua volta di Stella. Follia racconta la passione che può nascere fra due persone, inizialmente sessuale, fisica, per poi diventare mentale e pericolosa. Sicuramente il tutto è accentuato e portato all'estremo dall'ambiente in cui ci troviamo. Anni '50, manicomio criminale, figura della moglie posta in secondo piano rispetto al marito, alcolismo, depressione, psicosi. Il narratore esterno, racconta tutta la storia fra Edgar e Stella, senza risparmiarci alcun dettaglio. Il sesso, i loro pensieri, le loro paure, le loro frustrazioni la fanno da padrone in questo libro. Ci accorgiamo della disperazione di Stella forse nel momento in cui non fa nulla per salvare il figlio, lasciandolo annegare, rivedendo in lui solo il suo amante Edgar, dal quale alla fine era scappata, ma che desiderava ancora. In sede di dibattito è emerso che in questo libro si possono ritrovare molti luoghi comuni : la moglie depressa, non realizzata, che si getta sull'alcool, lo scultore pazzo, etc.. Verissimo, li ho notati anch'io. Non ho apprezzato questo libro per i contenuti di certo, non mi ha lasciato molto. Non lo considero sicuramente un trattato di psichiatria, lo considero soltanto una rappresentazione abbastanza fedele di come venissero trattati i pazienti con disturbi mentali n quegli anni. La trama è comunque avvincente, è il suo punto di forza. Il lettore è spinto a continuare, ad andare di capitolo in capitolo. Il finale è tragico, come forse si sospetta già a metà libro. Un suicidio. Le domande si possono innescare sul perché di questo suicidio: la forte depressione, la perdita del figlio, la solitudine degli amanti, o l'ultimo atto di coraggio per scappare ad un mondo preconfezionato che le veniva di nuovo offerto. Un mondo dove lei sarebbe stata un'opera d'arte muta fra tante opere d'arte mute. Il finale è aperto. Ci si chiede se la follia era veramente quella che ci era stata raccontata e proposta, o se non sia qualcosa di più subdolo ed architettato. Consigliato.

Vi lascio con il miele per le orecchie. Lo so, non è mio uso proporvi hit del momento, ma trovo questa canzone di Lenny dannatamente bella.


A domani. Bisous!

Francesca