martedì 19 gennaio 2016

Il weekend

Ieri sera ho avuto il consueto incontro mensile con il Gruppo di Lettura.
Libro del mese: "Il weekend" di Peter Cameron.


Come sempre, all'interno di un gruppo pensante, ci sono stati vari pareri in merito.
Personalmente non mi ero avvicinata al libro con aspirazioni di gridare al capolavoro. "Il weekend" è il mio primo testo di Cameron, un libro veloce, mai noioso, che può esser letto in poche ore.
La struttura è simile ad una sceneggiatura, i dialoghi fanno la parte del leone. Le poche descrizioni inserite dall'autore servono a collocare in una scena i personaggi, e devo dire che ci riescono benissimo, brillando per vivacità di colori e sensazioni.
I protagonisti sono pochi e ben delineati: John e Marian coniugi quarantenni di una upper class newyorkese che trascorrono la loro vita in una splendida villa a poche ore dalla città. Hanno un figlio, Roland, di quasi un anno.
Robert e Lyle, amanti da poche settimane. Stanno per raggiungere John e Marian nel giorno dell'anniversario della morte dell'ex compagno di Lyle, Tony.
Infine troviamo Laura, egocentrica figura che turberà la cena del sabato sera.
Sarò sincera: se pensate di trovare qualche messaggio universale all'interno di questo libro, avete sbagliato strada. L'autore volutamente dissemina ogni tanto qualche domanda su cui riflettere come "Conosciamo veramente chi ci sta accanto?" oppure "Riusciremo mai a ricordare le persone che ci hanno lasciato senza provare malinconia o tristezza?".
Io sono andata oltre, o forse mi sono fermata al primo livello. Credo che il primo livello sia il vero scopo di Cameron. Descrivere la banale quotidianità delle relazioni fra persone, di quello che può accadere in 48 ore, giusto un weekend.
Troviamo quindi il rapporto fra due coniugi con un figlio problematico perché considerato dalla madre troppo tranquillo, troppo concentrato su se stesso, senza dover rendere conto alle richieste degli adulti. Entriamo in punta di piedi in una nuova storia d'amore, dove un uomo maturo gode della bellezza e della freschezza di un ragazzo giovane, che crede fortemente nell'amore e pensa di averlo riconosciuto. Facciamo la conoscenza di una donna che affitta case di lusso per avvicinarsi ad una figlia che le serba rancore, che non la stima, che la considera più un'amica e nemmeno tanto cara.
Su tutto aleggia il ricordo di Tony, morto di AIDS nove anni prima, ed ancora fortemente presente nei pensieri di tutti.
Potrebbe essere il weekend di ognuno di noi: le relazioni di coppia, l'apprensione di dover essere sempre al pari con gli altri, la necessità di sentirsi amati, l'elaborazione di un lutto ancora troppo doloroso, la riscoperta della tenerezza, i legami familiari difficili.
Tutto potrebbe svelarsi in un weekend e tutto potrebbe essere così vorticoso da lasciare ben poco spazio all'analisi ed all'introspezione. Sono riflessioni che vanno lasciate decantare, nel tempo.
Consiglierei questo libro? Sì, perché nella foga degli avvenimenti vi lascia ben poco respiro, e vi costringe ad ammettere a voi stessi che spesso le avventure che sogniamo sono il nostro pane quotidiano. Un applauso meritatissimo a Cameron va per la grazia con cui ha tracciato le storie omosessuali. Non avevo mai letto niente di più delicato.

A presto con il prossimo libro.

F.

sabato 2 gennaio 2016

Nuovi inizi ed amori difficili

Oggi è il 2 Gennaio 2016. Oggi è il giorno giusto per ripartire. Ho messo a riposo questo blog circa due mesi fa, non per mancanza di idee o di cose di cui scrivere, semplicemente perché avevo bisogno di allontanarmene un po'. Sentivo l'esigenza di una direzione, giusta o sbagliata che fosse, ma ne dovevo trovare una. In queste settimane non mi sono mancate testimonianze di stima, vicinanza ed affetto. Ho capito quanto io sia sciocca a pensare che queste parole siano gettate al vento; niente di più sbagliato. Le mie parole, spesso sconclusionate e sgrammaticate, vengono recepite da molti e fatte proprie. Ho imparato il potere della condivisione, di come i chilometri sulla carta siano nulla rispetto al potere del "FARE". Io nel 2016 voglio fare, realizzare, costruire, sbagliare, sfasciare e rimontare il tutto. Non è il tempo per restare con le mani in mano, o almeno non lo è per me.
 Le passioni, gli stimoli vanno veicolati in qualche canale, altrimenti rischiano di impazzire e di provocare tumulti poco gestibili. Io ho scelto di comunicarle a voi, perché ho capito che mi ascoltate, mi leggete. Non mi sto dando un tono, o montando la testa; sto avendo la consapevolezza di aver qualcosa da dire, di saperlo dire discretamente bene, e di aver qualcuno che sorride nel leggerlo. 
Prima, scorrendo fra le notifche di Facebook, mi sono accorta di essere entrata in una "lista di cose da leggere". Sapete quelle liste che si stilano a fine anno: libri da leggere, film da vedere.. . Io sono entrata nella lista "dei blog da leggere per l'anno 2016". Mi sono detta: non è solo una conferma di quello che ho scritto nello scorso anno, è anche un invito a continuare in questo nuovo anno, a non essere pigra, svogliata, a credere nei miei progetti e nelle mie idee. Mi sono emozionata, molto.
Forse al mio posto ci potrebbe essere qualcuno con più costanza e meno crisi del tipo "Dove sono, cosa faccio", ma poi ho capito il valore di quello che ho creato, delle ore di studio, degli occhi stanchi davanti al pc, del mio quadernino logoro pieno di appunti. In questa lista ci sono io, e non un altro. Io valgo, ho un valore e me ne devo rendere conto. Questa nomina per me è una grande spinta, una marcia in più verso la strada che sto vedendo di fronte a me. Non ne vedo la fine, ma ne intuisco il percorso. Vorrei solo ringraziare Simone e la comunità di Pratosfera per credere in me. Siete persone che tengo in un posto speciale del cuore, un posto protetto.
Qui trovate il link al loro magazine: http://www.pratosfera.com/

I nuovi inizi sono i miei, i vostri; gli amori difficili sono i miei, i vostri, ma sopratutto quelli di Italo Calvino. Inizio questo nuovo anno parlandovi di loro.



Questa è esattamente l'edizione che ho letto io, un vecchio Struzzo Einaudi trovato in biblioteca e catalogato con il numero 94. L'avventura di un letture si direbbe.
Gli amori difficili sono una serie di racconti, che nel libro vengono divisi in due parti: gli amori difficili e la vita difficile. Nella prima parte Calvino ci parla di sentimento, a mio avviso sarebbe troppo riduttivo definirlo solo amore. Probabilmente starete sobbalzando sulla sedia a sentirmi definire l'amore come qualcosa di riduttivo, ma spesso lo usiamo in un'accezione talmente generica che ci dimentichiamo da cosa sia composto. A me piace parlare di sentimento perché è qualcosa che si sente, qualcosa di primitivo che ti nasce dalle viscere, che i tuoi stessi organi producono. L'amore è una somma imperfetta di sentimenti. Affetto, gratitudine, desiderio, gelosia, paura, rancore, passione, tenerezza, sfida. La lista potrebbe essere molta lunga e tutti noi avremo qualcosa da aggiungere e qualcosa da levare. Negli amori difficili ho ritrovato tutti questi sentimenti, quest'avventura di sentimento. Sono piccoli racconti dove attraverso gesti semplici, banali, quotidiani, Calvino descrive cosa può comportare l'incontro casuale con degli estranei. Un profumo, una ruga sulla pelle, il colore dei capelli, una luce imperfetta; piccoli dettagli che creano un'idealizzazione, qualcosa o qualcuno a cui aspirare. Una corsa verso un oggetto del desiderio, seppur momentaneo. Un'ambizione a voler esserci nel momento, in quel momento, senza pensare alle conseguenze ed alle motivazioni. Una scoperta emozionale, dei sensi.
La seconda parte è la vita difficile della quotidianità. La vita dei sacrifici economici, lavorativi, la vita lontana dagli affetti, la scarsa considerazione di sé e di come si riesce a stare nel mondo. Sono testi più cupi, in certi momenti assillanti, grazie a delle immagini forti che Calvino inserisce per far percepire al lettore il disagio e per capire con lui quale potrebbe essere la soluzione, la via d'uscita.
Una formica argentina che invade case, persone, all'apparenza innocua ma che scava formicai così profondi da scatenare rabbia, smarrimento, paura.
Una nuvola di smog che incombe sulla città. Molti non la possono, o vogliono vedere; altri la vorrebbero combattere nell'indifferenza, compresa la loro.
Calvino propone dei finali che rappresentano la piena presa di coscienza del problema ed il suo relativo allontanamento, seppur momentaneo. In una natura incontaminata, in una brezza marina, in una collina solcata da panni bianchi trova la serenità. La vita difficile dev'essere così, spesso non ci sono scorciatoie, sta a noi cercare delle oasi di pace per ricaricarci, per credere ancora che qualche angolo si possa scalfire, che le crepe sui muri non siano solo brutture, ma spiragli di luce.

Questa è la mia prima recensione. Cercherò di leggere molto, di portare avanti tutti i miei progetti. Sarà generosa con il mio sentimento, mai avara. Punterò alla luce.
Lo stesso valga per voi.
Con affetto.

Francesca