martedì 16 febbraio 2016

Milton Gendel

Ho scoperto che le mie emicranie vanno a braccetto con la pioggia, ma se ieri hanno avuto la meglio, oggi voglio essere più forte io. 
Giorni fa ho letto un'intervista su Repubblica, vi lascio qui il link:  http://www.repubblica.it/cultura/2016/02/07/news/milton_gendel_ho_scattato_fotografie_per_un_secolo_ma_mi_sento_ancora_un_volto_sfocato_-132931395/ ed ho avuto il desiderio di conoscere meglio questo fotografo.

Lui è Milton Gendel, artista quasi centenario, che arrivò alla fine degli anni '40 in Italia, per non abbandonarla più. Fotografo e critico d'arte ritrasse il mondo intellettuale dell'epoca, durante il boom economico, negli anni '60 della Dolce Vita. Roma per lui divenne una seconda patria, un posto, come dice, dove sentiva che passato e presente potevano unirsi e compensarsi. Durante gli studi americani venne in contatto con i maggiori esponenti del surrealismo francese e strinse una forte amicizia con Peggy Guggenheim, che poi continuò nel nostro Paese. 
Non è facile reperire del materiale fotografico in Internet, avrei voluto vedere i suoi scatti della Cina post bellica (1945-1946) o quelli di una Sicilia in chiave neorealista, ma si trova ben poco.
Anche i ritratti degli intellettuali e dei salotti di cultura non sono molti.
Vi lascio questo link, sempre di Repubblica, dove potrete vederne una carrellata: 
La mia preferita è sicuramente questa, dove viene ritratta Iris Origo


Io subisco da sempre il fascino di questi cenacoli intellettuali, di queste donne che riuscivano a raccogliere in una sala da tè i maggiori scrittori, poeti, artisti dell'epoca. Negli innumerevoli incontri che Gendel elenca, ad ogni nome maschile ne accosta uno femminile, ricordando queste donne come delle anime inquiete, rivoluzionarie, poco inclini a subire diktat o divieti. 

Gendel vive adesso in un appartamento della Fondazione Primoli, alla quale ha lasciato migliaia di scatti e di volumi. Non vi sto qui a spiegare i tesori che custodisce questo Ente: oltre alla Biblioteca Primoli, dello stesso conte che vi custodì cinquecentine, incunaboli, testi del '700 ed '800, vi trova spazio anche un Fondo Stendhal, con testi appartenuti allo scrittore ed un Fondo Mario Praz (potete consultare il catalogo on line).


Avete presente una collana di perle che nelle loro molteplici sfaccettature creano una luce perfetta e radiosa? Ecco, questo è quello che provo quando incontro queste storie.

F.

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