venerdì 12 febbraio 2016

La poetessa del peccato

Alcuni giorni fa su Facebook un'amica (un'insegnante veramente in gamba) mi ha fatto conoscere una poesia di cui io ignoravo l'esistenza.

Un’altra nascita
Tutto il mio essere è un canto oscuro
che nel continuo ripeterti

ti porterà

all’alba di eterne crescite e fioriture
in questo canto, io, ti ho sospirato, sospirato,
in questo canto, io,
ti ho congiunto all’albero, all’acqua e al fuoco
La vita forse
è un lungo viale dove ogni giorno
una donna attraversa con un cesto
la vita forse
è una corda con la quale un uomo
si impicca a un ramo d’albero
la vita forse
è un bimbo che torna da scuola
la vita forse
è accendere una sigaretta
nella pausa narcotica fra due amplessi
oppure lo sguardo assente di un passante
che si toglie il cappello di testa
e con un sorriso insignificante dice a un altro: «buongiorno»
la vita forse
è quell’attimo sbarrato
quando il mio sguardo si perde nelle pupille dei tuoi occhi,
e in ciò v’è un sentimento che unirò
alla percezione della luna e alla comprensione dell’oscurità
In una stanza grande quanto la solitudine
il mio cuore
grande quanto l’amore
guarda alle semplici pretese della sua felicità,
alla bellezza dell’appassire dei fiori nel vaso
alla piantina che tu hai interrato
nel giardino della nostra casa
al canto dei canarini
che cantano nello spazio di una finestra
Oh...
la mia parte è questa
la mia parte è questa
la mia parte
è un cielo portato via da una tenda appesa
la mia parte
è scendere una rampa di scale abbandonate
e giungere a qualcosa di logoro e nostalgico
la mia parte
è una malinconica passeggiata nel giardino dei ricordi
e morire nella tristezza di una voce
che mi dice:
«Amo
le tue mani»
Pianterò le mie mani nel giardino
crescerò, lo so, lo so, lo so
e le rondini deporranno le uova
nelle cavità delle mie dita, colorate d’inchiostro
Mi metterò gli orecchini
di due rosse ciliege gemelle
e incollerò alle mie unghie petali di dalia
C’è una stradina
dove i ragazzi che erano innamorati di me
con gli stessi capelli spettinati
e i colli sottili e le gambe magre
pensano ancora ai sorrisi innocenti di una ragazza
che una notte il vento portò via con sé
C’è una stradina che il mio cuore
ha rubato ai quartieri della mia infanzia
Il viaggio di una sagoma lungo la linea del tempo
e fecondare con una sagoma l’arida linea del tempo
la sagoma di un’immagine cosciente
che ritorna da una festa nello specchio
Ed è così
che qualcuno muore
e qualcuno resta
Nessun pescatore troverà mai una perla
in un esile rivo che finisce in una fossa
Io,
conosco una piccola triste fata
che abita in un oceano
e suona, dolcemente,
il suo cuore in un flauto magico
Una piccola triste fata
che muore di notte con un bacio
e rinasce all’alba con un altro bacio.
Forugh Farrokhzad

Avevo solo un'infarinatura veloce riguardo l'autrice, appresa durante una visione di un documentario notturno, ma questa poesia mi ha smosso qualcosa, è arrivata nella mia parte più segreta, quella nascosta che mostro a pochissimi. Ho spremuto quindi il fantastico mondo del WWW per avere notizie, testimonianze, altra poesia.
Mi sono imbattuta in tre pagine che sicuramente non racchiuderanno tutto quello che c'è da sapere su Forugh Farrokhzad, ma sono un ottimo punto di partenza.
Vi lascerò i link con una piccola descrizione:

Qui trovate narrata in maniera precisa ed esauriente tutta la vita e le opere della maggiore poetessa persiana del '900. Un'artista a 360 gradi che ha spaziato dalla poesia, al racconto, alla produzione cinematografica.

Questo è il resoconto che Forugh scrisse nel 1956 durante un suo soggiorno in Italia. Gli appunti di viaggio sono stati pubblicati nel 2012 nei Quaderni di Meykhane, rivista bilingue persiana-italiana, che si occupa di letteratura e di memorie di viaggi


L'ultimo link, forse il più importante, è un'analisi della poesia di Forugh, concentrata in un libro intitolato La strage dei fiori, mandato alle stampe nel 2007 dalla casa editrice Orientexpress. curato dal ricercatore Domenico Ingenito. (Vi consiglio di usare questa piattaforma se dovete ricercare pubblicazioni, è molto valida).

Vi consiglio di approfondire tutta la produzione letteraria di questa fantastica donna che si scagliò contro le ipocrisie di una società maschilista, violenta e dittatoriale.

A lunedì.
F.

3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Guarda che ti è scappato nella fretta un errore: hai scritto siriana al posto di iraniana.
    Grazie per l'interessante post e la preziosa selezione di link. Ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Luca, hai ragione. In realtà volevo scrivere persiana..correggo subito. Grazie!

      Elimina