lunedì 29 settembre 2014

La ricerca perpetua della felicità

Buon lunedì! Come sta andando questa ripresa di settimana? Spero bene. Il lunedì è un ostacolo duro da superare, ma non temete, solitamente ce la fanno tutti e domani sarete di nuovo qui a lamentarvi del martedì :) . Con il post di oggi termino il  mio reportage su Pordenonelegge, vi presenterò gli ultimi due autori e poi ci potremo dedicare ad altro. 

Katherine Pancol, Muchacas, Ed. Bompiani

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Muchacas è la prima parte della nuova trilogia proposta dalla scrittrice francese Katherine Pancol. Attiva in campo letterario dal 1979 con il romanzo d'esordio Moi d'abord, si può dire abbia raggiunto il successo mondiale con la prima trilogia sul mondo delle donne, della quale quest'ultima è il giusto seguito. Non conosco lo stile della Pancol,ma mi ha sempre incuriosita un sacco; e così ho deciso di assistere a questa intervista di Fabio Gambaro, per conoscere l'autrice ed il suo ultimo libro. Oltre a questo, ho anche acquistato il primo libro della prima trilogia, ossia Gli occhi gialli dei cocodrilli. Ve ne parlerò. Di nuovo Bompiani ci regala delle vere perle, e di nuovo non posso fare altro che ringraziare questa casa editrice. 
Katherine Pancol mette le donne al centro di tutto. Il suo è un universo femminile. Le donne sono le vere protagoniste, le motrici dell'azione, le vere eroine. Vengono recuperati e scandagliati con maggior perizia alcuni personaggi presenti nella prima trilogia. Pancol racconta la vita delle donne a Parigi, a Londra, a New York. Benché siano luoghi lontani fra loro geograficamente ed in parte anche culturalmente, quello che prevale è sempre il sentimento e la tenacia, la forza del genere femminile. L'autrice in questo romanzo introduce una figura fuori dal comune, dai suoi normali personaggi : Stella, una proletaria, che lavora in una ferriera e vive nella campagna francese con il figlio Tom. Stella lotta con un fantasma di un padre violento, con una madre incapace di reagire e con i pregiudizi sul conto del suo fidanzato extracomunitario. Sebbene siano molto diverse fra di loro, le donne raccontate sono tutte protese a cercare la felicità sentimentale e lavorativa. La cosiddetta "seconda metà del cielo", per la Pancol diventa la prima parte, la parte protagonista. 
Quest'idea della ricerca della felicità permanente, secondo l'autrice, trova pieno svolgimento nei suoi romanzi, che definisce romanzi di formazione, come sono stati quelli di Dickens e Balzac. Nel romanzo di formazione ognuno deve cercare la propria felicità all'interno, tralasciando gli stimoli esterni quali potere, denaro etc.. . La felicità e frutto di umiltà e determinazione. Il personaggio di Stella è emblematico. Lotta contro la figura dell'uomo violento, dell'usurpatore. E' un'eroina moderna con molta rabbia e desiderio di vendetta. L'unica tenerezza consentita è solo quella verso suo figlio. Pancol si è basata su una storia vera per descrivere Stella. La stessa autrice ha ammesso che l'esternare su carta le emozioni che ha provato conoscendo e parlando con questa donna, come con molte altre donne vittime di violenza,è stato terapeutico e quasi necessario per superare il dolore che portava dentro. 
Non dobbiamo comunque considerare "Muchacas" un libro prettamente sociale, ma una vera riscoperta dei sentimenti. Sentimenti che nascono all'interno dei cuori dei personaggi e che vengono mantenuti in vita dall'autrice nel corso degli anni. Le storie nascono dalle intimità delle persone e secondo la Pancol, le donne sono più abili ad esplorare questa intimità, a differenza degli uomini, che la sanno analizzare meglio.  L'autrice trova una diffidenza ed una difficoltà da parte del genere maschile nell'esternare i propri sentimenti. Difficoltà che sorgono anche nel rapporto con le donne, che sono molto cambiate in questi anni, mentre gli uomini sono rimasti statici. Le donne quindi, per la Pancol, sono più romanzesche. 
I personaggi dei suoi libri convivono con lei per mesi prima di essere messi su carta. Sono dettagliati, frutto di ricerche continue. Sono figure verticali, che si innalzano, cambiano, evolvono, non figure orizzontali che restano nella loro dimensione, suscitando solo pietà.
Quest'ultima osservazione della scrittrice mi ha molto colpito. In queste poche parole è racchiuso il suo concetto di romanzo di formazione e come cerchi di applicarlo ai suoi libri. Durante quel pomeriggio in sala, le sono state mosse delle accuse di femminismo, in forma più o meno velata. Io credo che il femminismo degli anni '70 non esista più e non rappresenti nemmeno il fantasma di un tempo. Qui ci sono solo donne, forse arrabbiate, con un forte spirito di rivalsa certo; ma sono donne che combattono ogni giorno per ottenere un granello di felicità in più, un riconoscimento in più. Donne che sanno lottare e piangere allo stesso tempo. Facciamo ancora troppa fatica, troppa.
Vi lascio con alcune foto dell'autrice.




Nidi di rondine, Kim Thuy, Ed. Nottetempo


Non sono riuscita ad essere presente all'incontro con l'autrice, ma vorrei segnalarvi ugualmente questo piccolo romanzo di circa 150 pagine. Kim Thuy è un'autrice vietnamita che ha lasciato la patria all'età di 10 anni. Rifugiata politica in Canada e cresciuta a Montrèal, ha conseguito una laurea in traduzione ed una in diritto ( ed io ho veramente stima mille per queste persone plurilaureate ) , per poi aprire un ristorante e dedicarsi alla critica enogastronomica. Oggi si dedica alla scrittura, dopo il suo fortunato e pluripremiato romanzo d'esordio, Riva. Vi lascio una foto dell'autrice.


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Kim Thuy ricostruisce in questo libro le tre vite di una donna, Man. Racconta la sua infanzia in Vietnam, con la presenza di tre madri; la sua vita in Canada, l'incontro ed il matrimonio con un ristoratore vietnamita, l'instaurarsi di un rapporto liscio e piatto, dove la passione per la cucina e la riproduzione fedele delle ricette svolge la funzione di collante fra i due, e di alternativa al dialogo; e l'irruzione all'orizzonte di una terza vita possibile, quella con un uomo che sembra mandato dal destino. Un uomo che potrebbe dare tanto e togliere tutto. Lire lo ha definito " Una miscela seducente di nostalgia e leggerezza, di libertà e memoria viva". Io ho una passione smodata per la letteratura orientale, e l'incontro con la cucina, della quale io sono un'accanita fan e sostenitrice, credo regali a questo piccolo libro un'aria seducente e nostalgica. Un incontro di sapori, storia e sentimenti che vi saprà travolgere. Ovviamente ho già inserito in wish-list il primo libro di Kim :) .
P.S. : Vogliamo parlare della copertina?!
Al link di seguito vi lascio le prime pagine del romanzo gentilmente concesse dalla casa editrice.

I miei consigli letterari per oggi sono finiti. Questa sera c'è l'incontro con il GDL (Gruppo di Lettura). Domani vi racconterò tutto ;). Buona serata!

Francesca






2 commenti:

  1. "Nidi di rondine" sembra davvero interessante :)
    Grazie per averlo segnalato! Che peccato essermi persa tutti questi incontri, spero di poter partecipare il prossimo anno...
    Francesca alias Nuvole d'inchiostro :)

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    Risposte
    1. Ciao Francesca..grazie, sei molto gentile! Mi fa piacere tu posso trovare qui dentro nuovi stimoli..a prestissimo!
      Francy alias Citofono :)

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