venerdì 6 giugno 2014

Il prete bello

Bentornate e bentornati, oggi vi parlerò del primo libro che abbiamo letto all'interno del GDL di cui faccio parte : Il prete bello di Goffredo Parise. Io non conoscevo questo autore se non di fama, e sebbene abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita a pochi chilometri da casa mia, non me ne sono mai interessata e non l'avevo mai approfondito. Ringrazio quindi le trame che sta tessendo questo fantastico gruppo, per avermelo fatto incontrare. Spulciando nella sua biografia non si può dire che Parise abbia avuto una vita monotona. Nato a Vicenza, dove cresce e frequenta il liceo, deve il suo cognome al secondo marito della madre, Osvaldo Parise, direttore del Giornale di Vicenza, che dopo otto anni di vita insieme decide di adottare. Formatosi in vari indirizzi universitari e nella resistenza partigiana, Parise viene introdotto nel mondo della carta stampata dal padre, collaborando anche con il Corriere della Sera e nel 1950 inizia la sua attività di scrittore. Nel corso degli anni si trasferirà più volte; Venezia, Firenze, Roma aprendo così la strada ai suoi innumerevoli viaggi e reportage. Gli ultimi anni della sua vita saranno segnati da una malattia devastante che lo porterà alla morte nel 1986 presso l'ospedale Ca' Foncello di Treviso. Lascerà da pubblicare postuma una raccolta di poesie ed il romanzo L'odore del sangue. 

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Il prete bello viene pubblicato nel 1954. Viene indicato come il primo best seller italiano del dopoguerra e tradotto in numerose lingue. Riscuote molto successo in Italia così come all'estero. Ambientato in epoca fascista, narra la vita quotidiana e le scorribande di un gruppo di ragazzini della campagna vicentina, in particolare di Sergio, il protagonista e del suo fidato amico Cena. Il tutto si muove attorno la figura di un prete particolarmente avvenente, Don Gastone, uomo di fede leggera, a mio vedere quasi inesistente, e di gran spirito fascista, innamorato del Duce e della sua ideologia. Lo sfondo è un quartiere, sarebbe meglio dire un caseggiato, dove vivono i nuovi poveri che la guerra ha generato. Si alternano personaggi comici come il Cav. Esposito e le sue figlie in età da matrimonio chiuse a chiave in casa, la Sig.na Immacolata, donna arcigna e di non particolare bellezza, ma benestante e quindi spremuta a dovere dai ragazzini sempre avidi di denaro, a personaggi più tragici come il nonno di Sergio, socialista fino al midollo, la madre di Cena, alcolista e senza una lira e molti altri. Il libro suscitò molto scandalo all'epoca della sua uscita; si evidenziava una figura di sacerdote più attento al potere temporale che a quello spirituale e favorevoli ai piacere della carne, veniva presentata una povertà acre, colma di immondizie, poco cibo, molto alcool, senza redenzione. Personalmente ho adorato le scelte stilistiche di Parise. Racconta tutto per immagini : dai capelli di una serva, alla bellezza della giovane prostituta Fedora, al freddo pungente degl'inverni. Mette in pratica in maniera sublime la sua abilità di sceneggiatore ed il finale del libro è qualcosa di magico ed terribilmente struggente allo stesso tempo. Leggendo questo libro non ho potuto non pensare al cinema neorealista di fine anni '40, primi '50. Film come Ladri di biciclette o Sciuscià di De Sica hanno rappresentato la vita di ragazzini di otto, dieci anni che dovevano crescere in fretta, elemosinando agli angoli della strada, diventando lustrascarpe o difendendo l'unico bene che forse avrebbero sacrificato anche per la loro vita : la bicicletta.
Sono film che resteranno nel nostro patrimonio artistico a testimonianza di un'epoca dura, cattiva, che non ti permetteva di essere debole, altrimenti potevi solo soccombere. Consiglierei a tutti di vederli, io ho avuto due maestri di vita, incarnati da due professori al liceo, che mi hanno aperto molte porte gettando via per sempre le chiavi. Consiglierei anche a tutti di leggere questo libro e di approfondire l'opera di Parise; credo riservi molte sorprese ed uno sguardo disincantato sul mondo. Vi lascio con due spezzoni dei film citati qui sopra.



Spulciando su YT ho scoperto che nel 1989 è stata girata una versione cinematografica del libro diretta da Carlo Mazzacurati.




Buon fine settimana a tutti, a lunedì. Un abbraccio.                                                                                            


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