mercoledì 4 giugno 2014

Il ritorno definitivo (si spera )

Ve l'avevo promesso e sono ritornata. Sono passati un paio di mesi, mesi nei quali non avrei saputo e voluto scrivere un acca, non mi partiva da dentro, non ne sentivo il bisogno. Dopo un periodo di "incubazione" ho capito che lo scrivere quotidiano per me è una necessità. Non mi sento pronta o non so se mai lo sarò ad intraprendere la sfida del grande romanzo della vita, ma l'esprimermi qui, quotidianamente o quasi, è parte della mia vita, delle mie passioni ed aspirazioni. Riesco a tenere un diario dei miei giorni, a mettere nero su bianco quello che mi entusiasma o mi intristisce, a rendere partecipi voi tutti, voi che avete del coraggio nel seguirmi. Citofonare Francesca quindi non cambierà il suo mood di contenitore di follia e bellezza. Cercherò di far prevalere al 99,99% gli attimi di gioia e sorpresa, relegando ad un misero 0 virgola qualcosa, le paure e le paturnie giornaliere. Cercherò di apprezzare la vita nel suo scorrere a volte noioso e ripetitivo e di trovare quel guizzo che ci farà dire : " Meno male che sono qui a godermela! " . Dunque porte aperte a pessimisti cronici, nani brontoloni ed infelici cronici, qui potrete trovare un po' di sollievo, o almeno ci proverò.
Citofonare Francesca avrà in serbo per voi anche delle piccole grandi sorprese, ma ad ogni cosa il suo tempo. Oggi vi voglio parlare di due diverse realtà che sono entrate nella mia vita in modo diverso, una in una maniera più concreta, l'altra attraverso il satellite. Nel comune dove vivo ( per chi mi seguisse da altri mondi abito in provincia di Venezia :) ) lo scorso dicembre è stato inaugurato un centro culturale all'interno del quale trova finalmente  ampio spazio la biblioteca. Io per anni non ho frequentato una biblioteca, credo di aver smesso ufficialmente quando ne avevo sedici più o meno. Una delle mie più grandi mancanze. Certo direte, acquistare libri è la cosa più saggia del mondo e possederne ancora di più ed almeno la facciamo girare un po' sta economia che in campo editoriale langue e piange. Condivido in toto, ma l'idea di entrare in una biblioteca,del silenzio, di salire a quel piano dove sai già che potrai trovare quel saggio che volevi leggere da tempo, quel classico che "cavoli, mi manca! ", quel non dover sbracciare fra gli ultimi best-sellers per poter trovare qualcosa di veramente "tuo" da leggere, è una sensazione che consiglio a tutti. Provateci, ritornate nelle vostre biblioteche; scoprirete dei piccoli tesori e riscoprirete anche voi stessi. Senza parlare poi del lato economico, è aggratisss :) e recupererete quella cadenza mensile nel leggere un libro, senza dimenticarlo sul comodino a reggere l'acqua per la notte. Questa era la descrizione del luogo poetico. L'entusiasmo è portato alle stelle dalla nascita di un Gruppo di Lettura, amichevolmente chiamato GDL :) . Ormai abbiamo raggiunto delle vette insperate, siamo una trentina di persone, per niente spaventate dalle torride serate estive che incombono e vogliosi di continuare come non mai. Leggere lo stesso libro e poi parlarne, confrontarsi, vedere le emozioni, percepire le sensazioni è una magia totalizzante. Coinvolge mente, anima, corpo, angoli delle labbra che salgono all'insù, dotti lacrimali che a volte si aprono. Non ringrazierò mai troppo quel santissimo uomo che si occupa di tutto questo. Ve lo assicuro, il bibliotecario non è una figura mitologica, esiste veramente, e fa parte dei nuovi eroi del 2014 ed anni a seguire.

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La seconda delizia è il programma Bookshow. Bookshow è una piccola poesia che dura circa trenta minuti e viene trasmessa il martedì sera alle 22.00 dal canale Sky Arte. Siamo giunti alla terza puntata della seconda serie ( mannaggia a me che la prima l'ho persa, devo capire se in qualche modo la recupero) e non mi stancherei mai e dico mai di guardarla. Ad ogni puntata personaggi del mondo dello spettacolo, attori di teatro e cinema, presentano la loro città natale attraverso i libri a loro più cari. Non vi dico come vengono letti questi brani, con quale grazia e competenza. Potrete riscoprire i vostri più cari libri d'infanzia o dover mettere la pausa al programma per cercare quell'autore sconosciuto su internet. Le città sono rappresentate come un vero e proprio fondo di scena teatrale. Inquadrature, giochi di luce, perfino scocciature come una pioggia battente diventano arte. Angoli sperduti ed isolati di una città diventeranno le vostre nuove mete di pellegrinaggio, ve lo assicuro. Vi lascio il link del canale dove potrete trovare tutta la programmazione e vi chiedo di prestare particolare attenzione e di mettere in moto le manine per il progetto #Librieluoghi. Fotografate un libro all'interno di uno scorcio della vostra città o paese e poi inserito il tutto su Twitter. Io mi sto già armando :) 
Qui ( trovate anche la pagina in FB ).
Per oggi è tutto, spero di avervi regalato qualche minuto di svago e bellezza. Se ne avete voglia potete commentare qui sotto, nella mia pagina FB ( basta cercare Citofonare Francesca ) e pure su Twitter. Insomma sto ovunque come il prezzemolo.
P.S. : Valuto collaborazione di qualche giovane e generoso webmaster per dare un tocco di eleganza ed ordine a questo trambusto :D
Un abbraccio.

2 commenti:

  1. Ma come: tu scrivi! Bellissimo!
    E sei troppo buona...
    Domenico

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    1. Ciao! Beh..almeno ci provo! Grazie per essere passato :)

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