Ormai siamo agli sgoccioli, il 2013 sta terminando. Come ogni anno si tirano le somme, si esprimono giudizi più o meno positivi, si scruta la nuova agenda per inserirvi i buoni propositi. Io non sono una persona che guarda al passato, alle cose già fatte, già vissute; guardo sempre avanti. Per me il 2013 è già bello che andato ed aspetto a braccia aperte il 2014. Sono sicura mi porterà novità, gioie, tristezze, speranze, porte che si aprono o che si sbattono, cambiamenti repentini o molto lenti. Ad ascoltare i vari astrologi, dovrei avere un anno intenso e molto gratificante. Io incrocio le dita, pure quelle dei piedi!
Avevo promesso che vi avrei lasciato con qualche titolo per concludere l'anno in bellezza e per iniziarlo nei migliori dei modi. Ho individuato tre titoli per tre diverse aspettative. Sono un po' la summa di come vivrete questo veglione e di come vi sveglierete il primo giorno dell'anno ( nel tardo pomeriggio s'intende :) ).
Nell'augurarvi di nuovo un anno carico di stupore e voglia di..... Arrivederci nel 2014!
Dieci Dicembre, George Saunders, Minimum Fax
Raccolta di racconti di uno degli autori più originali della narrativa americana contemporanea; osannato dalla critica e dal pubblico, inserito nella lista degli scrittori più influenti per il XXI secolo dal New Yorker. Saunders in questo volume riesce ad alternare la sua vena surrealista ed immaginifica ad un qualcosa di reale, quotidiano, mantenendo intatto il suo tratto ironico. Ci possiamo trovare in laboratori medici dove si creano improbabili psicofarmaci a sobborghi residenziali fatti di villette dove si respira la vita di periferia, a vere e proprie installazioni di donne emigrate appese ai dei fili come l'ultimo trend della stagione. Dieci diversi racconti in cui emergono tutte le sfaccettature del vivere : banalità, orgoglio, audacia, spirito di sacrificio. Per chi non si vuole cimentare in un romanzo ma preferisce il racconto autonomo. Per chi crede che in ogni piccola realtà ci sia qualcosa di tumultuoso ed inaspettato.
Leviatano, Paul Auster, Einaudi
In Leviatano si parla di Benjamin Sachs. Benjamin Sachs è un promettente scrittore, brillante, colto, marito invidiato che ad un certo punto della vita sparisce di scena. Gli amici lo danno per morto, la moglie si sposa con un altro. Sarà compito del suo amico Peter Aroon svelare il mistero e scoprire la connessione fra la scomparsa di Benjamin ed una serie di riproduzioni della Statua della Libertà saltate in aria. Auster fa vivere i suoi personaggi nel caos più totale, affidando ad un unica figura, Peter in questo caso, il compito di raccontare le loro storie, di porre delle linee precise. Storie che nessuno vorrebbe mai raccontare, che cadrebbero nel più totale oblio. Storie di sconosciuti. Per chi si vuole sentire ricordato, riconosciuto fra la folla. Per chi vuole capire in fondo chi ha di fronte.
Post Office, Charles Bukowski, Tea
Henry Chinaski, alter ego di Bukowski, assunto dall'amministrazione postale americana, si ritrova ben presto a vagare con una sacca di cuoio piena di lettera nella periferia desolata di Los Angeles, mandando così in frantumi il sogno di un posto statale e fisso. Chinaski schifato dalla pesante burocrazia e dalla noia quotidiana si rifugia nell'alcool e nelle braccia di donne che conosce strada facendo; donne per lo più licenziose e lussuriose. Chinaski raggiungerà quindi, grazie a questa vita dissoluta, il licenziamento per poi farsi riassumere e licenziarsi di nuovo, eliminando per sempre la vita lenta dell'ufficio postale, metafora della vita stessa. Bukowski riesce nuovamente con il suo tono aspro a distruggere il sogno americano, evidenziando come punto fondamentale il disagio sociale che vive ogni cittadino. Per chi vuole arrivare al contenuto, senza badare allo stile che può distrarre o lasciare storditi.
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