giovedì 3 luglio 2014

I visionari della poesia.

Il visionario è colui che vede per primo qualcosa e che apre verso l'avvenire.

Buon pomeriggio a tutti voi :) . Oggi Citofonare Francesca vi regala una piccola chicca, che secondo me andrebbe gustata di sera, o meglio di notte, quando gli unici rumori che giungono alle vostre orecchie sono quelli della natura. Se vivete in città, indossate un paio di cuffie ed isolatevi da tutto e tutti ed ascoltate solo lui, Corrado Augias. Augias nello scorso mese di Aprile, su Rai3, ha presentato Visionari. In questo programma sono state presentate figure storiche illuminanti, da Freud a Marx, da Beethoven a Darwin. Visionari perché queste persone hanno avuto delle grandi intuizioni, sono andati oltre, oltre gli usi, i costumi, le ideologie dell'epoca ed hanno aperto il varco a nuovi pensatori. Un progetto ambizioso nella tv di oggi. Augias è lui stesso un gran divulgatore, svolge una funzione di pedagogo in una maniera che gli riesce il più naturale possibile. Riesce a spiegare concetti complicati ed ostici in una maniera semplice 
ed accessibile a tutti. Vi lascio il link al sito della Rai dove potete rivedere tutte le puntate, concedetevene una al giorno, sarà il vostro piccolo rifugio quotidiano. 

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/page/Page-10db2052-3cf8-401d-87e5-e8a0582343eb.html?set=ContentSet-b52c8906-a159-4abe-acb4-83ae53c30bda&type=V

Io sono rimasta completamente rapita dalla puntata su Calvino, ma ognuna racchiude un piccolo tesoro.
P.S. : non sono sicura si apra il link, e ne vorrei sapere il motivo. Inserite semplicemente in Google "Visionari di Augias" e vi porterà direttamente al sito del programma.

Dedicato a chi non è mai stato il primo della classe.

Io non sono mai stata la prima della classe, c'era sempre qualcuno che se la cavava meglio di me, e ad essere sincera, non ho mai ambito ad essere al prima della classe. Io studiavo ed amavo le materie che mi piacevano, le altre, beh..un po' meno :) . Negli ultimi mesi mi è capitato di rivedere questo film un sacco di volte, e se penso che uscì nel 1995, capisco che di strada ne ho fatta parecchia.

                                                               source

Il film, diretto da Daniele Luchetti, parla dell'ultimo giorno di scuola di un istituto tecnico superiore della periferia romana. Studenti non proprio disciplinati vedono avvicinarsi inesorabile l'ora dello scrutinio e subiscono più o meno volentieri le ultime interrogazioni degli insegnanti. Probabilmente io ho visto per la prima volta questo film mentre ero in prima liceo, mi ha divertita sicuramente, ma non mi sono resa conto subitaneamente del ritratto spietato che faceva della scuola; forse perché ero ancora una novellina del sistemo scolastico superiore. Rivedendolo negli anni, ho potuto riconoscere tutti i difetti della scuola pubblica : le aule disagiate, il laboratorio di informatica sempre troppo arretrato per poter insegnare veramente qualcosa di tecnologico, i fondi per la biblioteca che non si trovavano mai, gli scioperi perché eravamo senza carta igienica. Ho rivissuto i miei compagni di liceo : i più bravi e quelli meno, i più casinisti e quelli più chiusi, chi aveva una vita più facile e chi doveva lottare tutti i giorni per poter sorridere. Ho sorriso vedendo le macchiette dei docenti : il prof severo che regala due e tre come se non ci fosse un domani, la neo insegnante imbranata e timorosa, il prof piacione, chi doveva lasciare per andare in pensione e non lo voleva proprio fare perché amava la scuola ed i suoi ragazzi, il prof amico, quello che ti capiva, ti faceva leggere i giornali e riflettere, quello che ti parlava di arte e letteratura e che ricordi con una dolce malinconia. Il film, intendiamoci, è divertentissimo, è scritto e vissuto al 99% in chiave ironica. Resta comunque sullo sfondo una storia d'amore platonica fra il prof Vivaldi ( interpretato mirabilmente da Silvio Orlando, che io adoro fra le altre cose ) e la prof Majello ( Anna Galiena ), l'idea che la scuola deve esistere e funzionare soprattutto per i meno bravi, i più problematici, i ragazzi difficili. La scena finale vede Vivaldi, solo nella scuola deserta, a scrutinio ormai ultimato, che si rende conto che l'uomo per il quale la Majello voleva lasciare il marito era proprio lui e che aveva creato un orario scolastico fatto a pennello su loro due, perché potessero sempre stare vicino e viversi più minuti possibili. Resterà solo Cardini, il famoso studente che faceva sempre la mosca, a riempire il vuoto di quelle aule.



Vi lascio con una canzone, una voce, una scena di un film che io trovo poesia pura. Lui è Caetano Veloso, la canzone è Cuccurrucucù Paloma ed il fim è Parla con lei. Trovatemi un solo difetto. Uno solo.


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