martedì 8 luglio 2014

Le strade infinite che riconciliano con tutto

Buon quasi inizio settimana a tutti voi :) . Citofonare Francesca oggi ritorna per presentarvi tre cose belle, tre cose per cui vale la pena sbirciare un po' qui e poi andare a ricercarle in Internet. Io di mio ce ne metto un sacco, voi vedete di essere altrettanto curiosi. 

Prendila così, Ed. Il Saggiatore, Joan Didion 



Joan Didion è sinonimo di letteratura americana di altissima qualità. Giornalista, scrittrice e saggista divenne famosa negli anni '70. Sin da giovane la vediamo interessata allo studio delle patologie sociali, della paranoia. In questo lungo racconto è impegnata a raccontare la storia di Maria Wyeth, attrice fallita, in cura presso una clinica neuropsichiatrica di Los Angeles. Maria ripercorre tutta la sua vita, da modella emergente ad attrice di seconda serie, arrivando ben presto alla conclusione che la sua stella non ha mai brillato realmente. Dopo anni di scelte sbagliate, Maria è come anestetizzata, vaga per le strade della California senza una meta, e l'unica cosa che la tiene in vita è l'amore per la figlia malate Kate. La Didion delinea alla perfezione la fauna che gravita intorno ad Hollywood, le bocche sempre troppo piene di promesse, gli infiniti cocktail party che servono solo a colmare vuoti esistenziali. Stile essenziale e spietato per raccontare questa faccia della società americana, dove la vita è un continuo dolore. Da aggiungere alla lista già virata all'infinito. Vi lascio uno breve stralcio del libro : 

Cos’è che rende malvagio Jago? Si chiede certa gente. Io non me lo chiedo mai.
Altro esempio, un esempio che viene in mente perché la signora Burstein stamattina ha visto un serpentello a sonagli tra i carciofi dell’orto e d’allora in poi è stata intrattabile: io non faccio mai domande sui serpenti. Perché il profumo Shalimar dovrebbe attrarre i crotali. Perché una serpe corallo dovrebbe aver bisogno di due ghiandole di veleno neurotossico per sopravvivere, mentre una serpe reale, che le somiglia in modo impressionante, non ne ha assolutamente bisogno. Dov’è andata a finire la logica darwiniana, in questo caso. Si potrebbe chiederselo. Io non me lo chiederei mai, né mi chiederei altro. Ricordo un episodio riportato non molto tempo fa nel Herald Examiner di Los Angeles: due sposini in luna di miele, originari di Detroit, trovati morti nel loro furgone Ford nei pressi di Boca Raton, un serpente corallo ancora arrotolato nella termocoperta. Perché? A meno che non si sia disposti a guardare le cose in una prospettiva più ampia, non ci sono «risposte» soddisfacenti a domande del genere.
Ecco. Io sono quel che sono. La ricerca delle «ragioni» non mi riguarda. Ma poiché la ricerca delle ragioni è cosa che riguarda la gente di qui, mi fanno domande. Maria, sì o no: vedo un gallo in questa macchia d’inchiostro. Maria, sì o no: un gran numero di persone è colpevole di atti sessuali contrari alla morale, io credo che i miei peccati siano imperdonabili, sono stata delusa in amore. Che cosa potrei rispondere? Come potrebbe entrarci? Non c’entra niente, scrivo con la matita IBM magnetizzata. Che c’entra, chiedono loro più tardi, come se la parola «niente» fosse ambigua, desse adito a interpretazioni, frammento dubbio di una runa islandese. Vi sono soltanto certi fatti, dico io, sforzandomi di nuovo di stare simpaticamente al gioco. Certi fatti, certe cose che sono accadute. (Perché prendersela, potreste chiedere voi. Mi preoccupo per Kate. Se sto al gioco, qui, è per Kate. Carter ha fatto rinchiudere Kate là dentro e io la tirerò fuori.) Loro fraintenderanno i fatti, inventeranno connessioni, estrapoleranno ragioni là dove non ne esistono, ma ve l’ho detto, questa è una cosa che riguarda la gente di qui.
Emma Hack

Emma hack è una performer australiana specializzata nel body painting. Io ho sempre trovato questa forma d'arte estremamente affascinante. Creare un'opera d'arte intorno all'opera d'arte per eccellenza, il corpo umano. Attualmente le sue opere sono esposte presso l' Hassack Art Gallery di Londra. Vi lascio qui alcune immagini : 

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Che ne pensate? Io li trovo così delicati ed eterei, sprigionano una sorta di alchimia fra tutti i regni del cosmo : le piante, gli animali e l'uomo. Sapete chi ha realizzato o meglio creato un'opera d'arte sui protagonisti di questo video? 


Proprio lei, Emma. Vi lascio il link al suo sito, se volete sbirciare le sue opere ed essere sempre informati su dove espone : http://www.emmahackartist.com.au/ , ha anche una pagina facebook dove potete polliciare ferocemente :) . 

Ed eccoci giunti all'angolo dello strimpellamento senza freni. Citofonare Francesca vi presenta i Wheatherock Acoustic Ensemble. Come avrete ben capito da loro nome, è un progetto artistico acustico. I brani proposti sono successi rock e pop degli anni '50/'60/'70, riarrangiati in una maniera che favolosa è dir poco, ma io sono di parte perché li seguo, mi divertono, e mi fanno provare quella sana allegria che molte volte ci sembra un'oasi nel deserto. Gli artisti che compongono il gruppo sono Enrico Vazzoler, Simone Bianco ( prossimo sposino ) e Mattia Ghion. Se entrate nel loro sito http://www.weatherock.it/ e cliccate sopra i loro nomi, vi si aprirà una biografia dettagliata per ognuno di loro. Vi renderete subito conto che sono persone che ci hanno messo l'anima ed il sudore della fronte per cantare e suonare. Ragazzi che hanno saputo destreggiarsi tra un genere e l'altro, che hanno voluto sperimentare, imparare ed essere ricettivi ad ogni novità, ad ogni folata di vento buono, quello che soffia dal Sud. Ragazzi che hanno studiato, si sono pure laureati :), c'è perfino chi costruisce con le sue manine strumenti musicali a plettro. Sono tre eccellenti musicisti e tre voci da non perdere. Vi possono riservare numerose sorprese. Nel sito ci sono alcuni live e tracce audio, ma se non vi ho ancora del tutto convinto e volete prima testare il prodotto qui, detto fatto. 

Mrs. Robinson


Un abbraccio, Francesca.


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