venerdì 25 luglio 2014

La voce dei libri ed i sentimenti del cuore

Buon pomeriggio amanti dei citofoni! Avete visto che non ho fatto nessuna makumba al solleone? Qui è tornato, e splende e scalda più di prima. Come ogni venerdì Citofonare Francesca vi consiglierà come trascorrere ore accaldate in spiaggia o (speriamo di no) pomeriggi pigri e piovosi sul divano. Ho un paio di notiziole fresche fresche ed un film che si dovrebbe ogni tanto riprendere in mano. Partiamo subito! 

The Man Booker Prize 


                                                                       source

Mercoledì 23 Luglio sono stati annunciati i tredici romanzi finalisti per la 46esima edizione del Booker Prize. Da questa lista verranno poi scelti i sei testi che il 14 ottobre si contenderanno il premio. Per chi non lo sapesse, il Man Booker Prize è un premio istituito nel 1986 che vede trionfare un testo scritto in lingua inglese fra i Paesi del Commonwealth, Irlanda e Zimbabwe. La novità di quest'anno vede l'apertura anche verso gli autori americani, e qui si potrebbe aprire un lungo dibattito sull'opportunità o meno di averli inseriti nella rosa. A mio avviso, per l'importanza che la letteratura americana ha in tutto il mondo, credo sia una cosa saggia e ben pensata. A riscontro di tutto ciò sono già stati scelti quattro romanzi di autori americani. La giuria, di proposito, ha voluto evitare la supremazia scontata che avrebbe potuto assumere il fenomeno "America", mantenendo una lista variegata di nomi e puntando su trame ambiziose, che sperimentino ed innovino. Di seguito vi lascio la lista completa, solo un testo è stato già edito in Italia e di questo testo parlerò in particolare. 

To Rise Again at a Decent Hour di Joshua Ferris, pubblicato in Italia con il titolo Svegliamoci pure ma a un'ora decente (Neri Pozza).
The Narrow Road to the Deep North di Richardan Flanagan
We Are All Completely Beside Ourselves di Karen Joy Fowler 
The Blazing World di Siri Hustvedt 
J  di Howard Jacobson 
The Wake di Paul Kingsnorth  
The Bone Clocks di David Mitchell 
The Lives of Others  di Neel Mukherjee 
Us  di David Nicholls 
The Dog di Joseph O'Neill 
Orfeo di Richard Powers 
How to be Both di Ali Smith 
History of the Rain  di Niall Williams 
                                                            source
Svegliamoci pure, ma a un'ora decente di Joshua Ferris è uno dei candidati americani. Edito in Italia da Neri Pozza. Il protagonista è Paul O'Rourke, l'ambientazione è New York. Dentista affermato, che occupa con il suo studio metà del piano terra di un condominio dietro Park Avenue, frequenta ristoranti stellati, sceglie i migliori vini in cantine di lusso, si fa aprire la porta da portieri in livrea e guanti bianchi. Guadagna molto, essendo anche un ottimo medico. Tifa per i Red Sox ed è riuscito per due mesi interi a dedicarsi ad un grande passione : il golf. Sembrerebbe una vita perfetta, ma Paul sa che sono solo parti di vita, parti che riempiono la sua giornata e non gli fanno vivere una vita piena, parti che non collimano fra loro, nemmeno l'amore può unire i pezzi. Un giorno arriva nel suo studio un tipo sopra le righe, che dopo un'otturazione gli confessa di essere un "ULM" e lo è pure Paul. Si dipanerà una storia sul furto d'identità, che tuttavia non sarà tale, e porterà Paul a scoprire l'esistenza di una metareligione di origine virtuale. Un romanzo cerebrale, nulla da dire, forse non proprio accessibile a tutti, ma a lettori "forti", abituati ad atmosfere stranianti. Ecco, se questo è solo l'assaggio, mi immagino il resto. N.d.r. : se cliccate sulla parolina source sotto la locandina del premio vi porterà direttamente al sito ufficiale. Di facile navigazione, troverete i libri finalisti ( e notate con attenzione le copertine, sono eccezionali! ) , gli eventi collegati al premio e l'archivio di tutte le premiazioni precedenti. Se volete dire "ho letto un vincitore del Booker Prize" qui trovate la strada spianata :) . 
Mostra del Cinema di Venezia
                                                          source
Signore e signori vi dò il benvenuto al Festiva italiano cinematografico per eccellenza, Venezia. Sì, se anche voi volete diventare dei cultori dei film che la critica osanna e che il resto del mondo sbeffeggia, ci siamo!! :) Scherzi a parte, la Mostra del Cinema di Venezia credo sia un appuntamento che può solo farvi scoprire dei veri e propri capolavori, ci sono anche i film "mainstream" e perdonatemi questa definizione, ma la bellezza di Venezia sta proprio nell'offrirvi delle piccole gemme. Il manifesto di quest'anno è dedicato a Truffaut ed in particolare alla sequenza finale dei "400 colpi". Ideatore del poster è l'artista e regista Simone Massi. Io qui vi linko il suo sito che è pieno zeppo dei suoi lavori, film, disegni, libri, animazioni. Lui si definisce un animatore resistente e voi non potrete fare a meno di amarlo ; http://www.simonemassi.it/index.php? menuid=9 ( nel sito c'è una parte dedicata anche ai quadri della moglie ed il rimando al sito di lei) . Tornando alla programmazione, ieri a Roma sono stati presentati i film in concorso dal 27 Agosto al 6 Settembre. Per l'Italia avremo Mario Martone con il Giovane Favoloso, un film su Leopardi, Anime nere di Francesco Munzi e Hungry Hearts di Saverio Costanzo. Ospite Abel Ferrara che presenterà un film su Pasolini. Ritornerà poi il maestro coreano Kim Ki-Duk con un film, si dice, per stomaci forti, One on one. A concorrere poi anche registi del calibro di Inarritu, Konchalovsky, Gordon Green. Tantissimi poi anche i film ed i lungometraggi fuori concorso. Se volete comunque avere un'ampia panoramica di tutti i film presentati vi consiglio di dare un'occhiata al sito ufficiale http://www.labiennale.org/it/cinema/71-mostra/film/ dove potrete trovare di tutto e di più e, se non vado errata ed ho una buona memoria, potrete scaricare il programma dell'intero Festival in pdf.
Kramer contro Kramer


Kramer contro Kramer è un film del 1979 diretto da Robert Benton con Dustin Hoffman e Meryl Streep. Il film parla di una coppia che entra in crisi dopo l'abbandono da parte di lei, moglie e madre. Dopo 18 mesi ritorna a New York, dove vive la famiglia, cercando di ottenere la custodia del figlio di 7 anni che nel frattempo è stato cresciuto ed accudito dal padre. Vincitore di 4 premi Oscar, il film racconta in primis la crisi di una coppia, dove lei è insoddisfatta della vita piatta condotta fra crescita del figlio e cura della casa. Hoffman interpreta l'uomo in carriera, che rientra tardi dal lavoro, non ascolta le esigenze della moglie, e non capisce il suo bisogno di evadere e di ritrovare la creatività perduta. In secondo luogo viene portato a galla il tema del divorzio ed il punto di vista predominante è quello del marito, perché è stato abbandonato, perché si trova a dover crescere un figlio e non sa come fare, perché finisce anche per perdere il lavoro e si accontenta di una mansione inferiore alle sue capacità, perché alla fine ama ancora sua moglie e quando l'avvocato la distrugge in Tribunale per fargli avere la custodia del figlio, lui si commuove e le sussurra che non è stato un fallimento, che lei è stata perfetta e l'unico ad aver sbagliato è stato lui. Hoffman è in una forma strepitosa ed è da Oscar, sicuramente. Personalmente ho ammirato ed amato la Streep in altri film, qui le viene dato un ruolo un po' secondario, per tutta la parte centrale non la si vede, rientra in scena solo nella parte finale con l'udienza per poi ammettere la propria sconfitta e la propria difficoltà a creare qualcosa di duraturo, rifiutando così l'affidamento esclusivo del figlio, che alla fine aveva ottenuto. Un film che sicuramente quando è uscito ha fatto riflettere molto sull'argomento della custodia dei figli durante le separazione, un film che ha saputo anche mostrare il punto di vista maschile, dei padri, di come anche un padre possa saper educare e crescere in armonia un bimbo senza una madre accanto. Da vedere, mettendosi nei panni del bambino.

Il Citofono per oggi vi saluta, passate un bel week-end, noi ci risentiremo la prossima settimana. Mi raccomando, suonate ma non scappate.
Francesca 


Nessun commento:

Posta un commento