martedì 15 luglio 2014

La natura spregiudicata e l'umanità da perdonare

Buongiorno e buon inizio settimana da Citofonare Francesca. Sì, lo so, è martedì mattina ma mi sono voluta prendere un po' di tempo per questo post. Metterò parecchia carne al fuoco e sarà carne di qualità.

Il secondo sesso, Simone de Beauvoir, Ed. Il Saggiatore

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Il secondo sesso è il saggio più importante di Simone de Beauvoir e l'opera che l'ha consacrata in tutto il mondo. Avrei potuto leggerlo prima ma non mi sentivo pronta per affrontare un testo del genere. Credo ci voglia una certa maturità per affrontare questa pagine, ed anche un po' di vita vissuta. La De Beauvoir scrisse questo saggio nel 1949 da ritorno da un suo viaggio in America dove con sua grande sorpresa aveva constatato l'inferiorità della donna, anche se lavoratrice, la capacità dell'uomo di mettere la donna sempre in secondo piano e l'impotenza di una reazione femminile. Si può dire che il secondo sesso sia il testo di riferimento per il movimento femminista che nacque negli anni '70 e Simone divenne il simbolo della nuova ribellione. Va ricordato che comunque l'autrice non si schierò mai apertamente a favore del movimento anche se ne appoggiava le battaglie. Da un punto di vista politico la De Beauvoir non prese mai parte attiva nella società, anche se va ricordata la sua esperienza nel periodo dell'occupazione nel gruppo di resistenza "Socialismo e libertà " ed il suo credo nella filosofia marxista e nel socialismo. Vi delineo a grandi pennellate un po' della biografia. Simone de Beauvoir nacque nel 1908 da una famiglia alto borghese, tuttavia subì fin da bambina i problemi economici dei suoi genitori, che causarono anche un trasferimento in campagna da delle zie. Tuttavia Simone crebbe con la passione per la cultura ed il sapere e nel 1926 si iscrisse alla Sorbona dove sì laureò con una tesi su Leibniz ed ottene l'abilitazione per insegnare filosofia. Nel 1929 in ambito accademico incontrò Jean Paul Sartre, che diventerà l'uomo della sua vita, la persona alla quale resterà legata fino alla morte, anche se entrambi avranno altri amori. Credo che tutta la storia fra la De Beauvoir e Sartre si possa riassumere come un'affinità intellettuale che travalicava ogni convenzione sociale. Nel 1930 inizierà ad insegnare filosofia in varie regioni della Francia per poi lasciare definitivamente l'insegnamento nel 1943 e dedicarsi solamente alla scrittura. Negli anni a venire viaggerà molto con Sartre (Spagna, Italia, Grecia, Marocco) aumentando notevolmente il suo bagaglio culturale. Il periodo della seconda guerra mondiale non la vedrà esule, resterà in Francia. Subito dopo la Liberazione entra a far parte del comitato di redazione della famosa ed immortale rivista Les Temps Modernes con altri intellettuali dell'epoca. Viaggerà nuovamente molto allargando sempre di più i suoi orizzonti,arrivando in Brasile, Cina, Unione Sovietica, Cuba. Negli anni '70 la De Beauvoir si schiererà su vari fronti : la dissidenza sovietica, il conflitto arabo-israeliano, l'aborto, il Cile, la donna. Del 1970 è anche il suo capolavoro La Terza età, saggio sulla vecchiaia, sulla sua vecchiaia, capitolo finale della sua biografia. Nel 1981 con la morte di Sartre, Simone darà i natali alla Cerimonia degli addii, ultimo saluto al compagno di una vita. Da ricordare anche il suo primo romanzo L'invitata (1943) e l'opera che squarcia un velo sugli intellettuali francesi, I mandarini (1954), nonché tutta la sua autobiografia composta da 4 tomi. 

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Il secondo sesso è un volumone di quasi 1000 pagine che racchiude un'analisi schietta, reale, senza troppi perbenismi della figura femminili. Si ritrovano tutte le basi della formazione della Beauvoir : esistenzialismo, marxismo e hegelismo. L'esistenzialismo già nelle prime pagine trova posizione in parole chiare come queste : "Il punto di vista che adottiamo è quello della morale esistenzialista. Ogni soggetto si pone concretamente come trascendenza attraverso una serie di finalità; esso non attua la propria libertà che in un perpetuo passaggio ad altre libertà; la sola giustificazione dell'esistenza presente è la sua espansione verso un avvenire indefinitamente aperto". Io trovo queste parole fantastiche, di una potenza incredibile, che all'epoca fecero clamore, scandalo, eccitazione ma che pure oggi suonano forti nella testa. Questo è quello a cui dovrebbe ambire ogni essere umano. Simone si trova a dover affermare che per la donna questo è faticoso, quasi impossibile, in quanto anni ed anni di substrato culturale hanno definito il genere femminile L'Altro. E si badi bene che non è una definizione di altro, come più volte lei ripete, che può avere una ribellione, un rovesciamento della propria socialità come ebbero gli Ebrei, il proletariato, la gente nera; è un altro insito per natura, un altro che si sviluppò già nelle prime società primitive. La De Beauvoir affronta il problema da un punto di vista biologico nella prima parte, accusando molte credenze dell'epoca, che vedevano nella minor prestanza fisica femminile una giustificazione al suo ruolo secondario nella società, essendo la donna solo adatta ed abile a gestire casa e prole. Stronca la psicanalisi freudiana che non era riuscita a capire da dove nascesse questa superiorità maschile nei confronti delle donne. Affronta il problema da un punto di vista storico, analizzando la condizione femminile in tutte le epoche e considerando quasi esemplare il rilievo sociale che la donna aveva nell'oscuro Medioevo, potendo votare nelle assemblee locali e dovendo dare il benestare per la vendita dei beni di proprietà della famiglia. Analizza i miti, che evocano l'eterna figura del "femminino" e nella parte centrale attraverso il vissuto delle donne nella metà del XX secolo, compie delle tappe nella varie fasi della vita : infanzia, formazione, sessualità, matrimonio e vecchiaia, sfatando gli ideali dell'epoca : vita coniugale felice e soddisfacente, e maternità a tutti i costi e sempre desiderata. Individua nella terza età e quindi nella vecchiaia il miglior periodo per vivere la propria femminilità, essendo scevre da ogni possibilità riproduttiva e quindi libere di cercare la vera natura e di attorniarsi di chi realmente si ama. L'ultima parte "Verso la liberazione" è dedicata alle donne indipendenti, che lavorano, le donne emancipate, invitandole a continuare in questo processo di uguaglianza, ad ambire a quel superamento nel rapporto schiavo-padrone. Il libro si chiude con delle parole di Marx : "Il rapporto immediato, naturale, necessario, dell'uomo all'uomo è il rapporto dell'uomo alla donna. Dal carattere di questo rapporto risulta fino a che punto l'uomo stesso si è capito come essere generico, come uomo; il rapporto dell'uomo alla donna è il rapporto più naturale dell'essere umano all'essere umano. Vi si rivela perciò fino a che punto il comportamento naturale dell'uomo è diventato umano o fino a che punto l''essere umano è diventato il suo essere naturale, fino a che punto la sua natura umana è diventata la sua natura" . In conclusione credo di potervelo consigliare molto caldamente, almeno a tutte le donne. Molte volte le sue analisi vi sembreranno antiche o superate, ma se ci rifletterete un solo attimo vi renderete conto che in molte zone del mondo, anche da noi non serve andare lontani, la donna è ancora vista come l'Altro, l'Altro da evitare, da temere, da deridere, da sopprimere. Sono stati raggiunti molti traguardi, ma la battaglia è ancora in corso :) . P.S. : se cliccate sulla parolina "suorce" sotto la foto di Simone vi si aprirà una pagina di Radio3 con dei contributi da ascoltare. 

Rimanendo in Francia, vi voglio parlare di lui :

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Yann Arthus-Bertrand è un fotografo naturalista. Bertrand è un amante ed un grande esponente della fotografia aerea. Nel 1994, con il patrimonio dell'UNESCO, da via al progetto La Terre vue du Ciel, paesaggi dal mondo fotografati dall'alto. Non vi sto nemmeno a descrivere la bellezza di questi scatti, non ci sarebbero molte parole da dire in confronto a tali panorami. Vi lascio il link al sito che racchiude tutta la sua opera : http://www.yannarthusbertrand.org/ . Alcune foto, giusto per stuzzicarvi :) 



( Le foto sono tutte tratte dal sito ufficiale che vi ho linkato )

Vi lascio con un film che ho visto l'altro giorno, e visto che parliamo della Terra, non poteva che essere Another Earth. Qui sotto la locandina ed il trailer.

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Rhoda Williams è una promettente studentessa che viene ammessa al MIT. Una sera mentre rientra da una festa, provoca un incidente mortale a causa di una fatale distrazione. Alla radio era appena stata data la notizia che si stava svelando un pianeta speculare alla Terra e stava facendo la sua comparsa nel cielo. Rhoda per guardare in alto e seguire la sua passione per l'astrofisica ucciderà una donna incinta con il suo primo figlio e procurerà un coma durato mesi al marito. Rhoda dopo 4 anni esce dal carcere e torna in famiglia, ma la sua vita non è più la stessa. Non riesce a darsi a pace, a trovare una quiete per l'anima tormentata, evita il più possibile il contatto con gli altri, non vuole più seguire la passione per gli astri ed accetta un lavoro da bidella presso un liceo, iniziando così un personale percorso di "pulizia". Singolare è la figura del suo collega di lavoro, un anziano indiano cieco, che le sarà di grande aiuto e che a sua volta avrà bisogno della pietà e della compassione di Rhoda. Nel frattempo il pianeta diventa sempre più visibile e si cercano i primi contatti. Rhoda una volta scoperto che l'uomo, il professor Burroughs, è uscito dal coma e vive solo, gli si presenta come un'addetta alle pulizie e cerca di ridare una parvenza di normalità ad un uomo dilaniato nella carne e nel cuore. Rhoda cercherà anche un'altra via di redenzione partecipando al concorso per vincere un viaggio su Terra2. La parte finale scompiglierà le carte in tavola, ci sarà un amore che non avrà futuro, una confessione tanto dolorosa quanto liberatoria, un viaggio senza ritorno verso un mondo parallelo. Potrei definire questo film un dramma fantascientifico. Le musiche sono straordinarie come alcuni paesaggi, avvolti in una surreale luce blu. Terra2, dove ogni abitante di Terra1 ha il suo speculare, potrebbe rivelarsi una sorta di ultima possibilità per tutti gli abitanti, dato che secondo una teoria nel momento in cui Terra1 ha preso coscienza dell'esistenza di Terra2, gli eventi non si sono più sincronizzati, ed ogni pianeta vive in autonomia. Rhoda cerca questo, un'ultima possibilità, un posto dove possa guardare gli altri in faccia senza vergognarsi di quello che ha fatto, un posto per rinascere. Ce la farà rimanendo invece su Terra1, dando la possibilità a qualcun'altro di ricominciare una nuova vita. Qualcuno avrà comunque voglia di conoscere la Rhoda più disastrata. 

Spero mi perdonerete per la lungaggine, ma ci voleva :) .
Un abbraccio
Francesca

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