venerdì 11 luglio 2014

Il caos nel mondo.

Buon pomeriggio, Citofonare Francesca oggi, come ogni venerdì ( puntualità nei post permettendo :) ) , vi lascia con tre consigli da approfondire e mettere in pratica durante il fine settimana. Da queste parti non ci sarà una domenica prettamente estiva, il mio amico meteo inserisce fulmini e saette a profusione, per cui ci sarà del tempo a disposizione..valutate liberamente :) .

Memento


Memento è un film del 2000, diretto da Cristopher Nolan ( sì, il regista pure di Inception, che io rivedrei mille ed ancora mille volte ). Il titolo deriva dal verbo latino "memini, isse " e può essere tradotto con "ricordati" in forma imperativo. Memento, nel linguaggio colloquiale inglese, sta anche ad indicare qualsiasi mezzo sia idoneo a far ricordare qualcosa a qualcuno, quindi appunti, post-it, foglietti sparsi, fino al gesto estremo di tatuarsi il corpo. Nolan in questo film usa una tecnica di montaggio intricata e degna di attenzione. Spesso nell'ultimo periodo ho visto film, telefilm, pure una puntata dei Simpson, se non ricordo male, che hanno preso in prestito questa intricata opera architettonica. Le scene che si susseguono seguono un ordine cronologico inverso, ossia partiamo dall'ultima scena in ordine di tempo e di svolgimento della trama per arrivare alla prima, all'origine di tutto. La scena finale del film rappresenta la chiave, la spiegazione di tutti i misteri, o quasi. Tutto questo crea uno spaesamento nello spettatore, ed un'esigenza di stare incollato allo schermo per capire il senso logico di tutte le azioni. Viene riproposta quindi la situazione in cui si trova il protagonista principale, la perdita di memoria a breve termine, e si è costretti per forza a ripercorrere tutti i passaggi a ritroso. Buona parte della critica, ha lodato più il montaggio, l'idea di fondo di tutta la struttura del film, che la sceneggiatura in sè. La trama è quanto segue :
Leonard Shelby ( Guy Pearce ) è un detective assicurativo che a seguito di un'aggressione nella quale la moglie è stata stuprata ed uccisa, perde la memoria a breve termine. Dimentica tutto quello che succede posteriormente all'incidente, come lo chiama lui. Cerca di dare un ordine alla propria vita, per avere un'esistenza il più normale possibile, prendendo continuamente appunti, fotografando con una Polaroid tutte le persone che incontra, imprimendo nel retro nomi, luoghi, numeri di telefono, ruolo nella sua vita. Arriva al gesto estremo di tatuarsi il corpo per ricordare, tatuaggi che si possono leggere allo specchio. Un tatuaggio sulla mano gli ricorda di "ricordarsi di Sammi Jankis", un commercialista affetto dal suo stesso problema, forse in maniera più grave, ma che la sua compagnia assicurativa aveva liquidato come danno psichico e non fisico, impedendo così alla moglie di continuare a curarlo con i mezzi sanitari adeguati. La moglie di Sammy, in un gesto estremo, per capire quanto il marito stesse fingendo o meno e per mostrare la realtà alla compagnia, si fece iniettare più volte dell'insulina, capendo alla fine che il marito non si ricordava veramente nulla passati 2 minuti, e compiva delle azioni che l'avrebbero portata ad una morte certa. Fu così, lei non si riprese più dal coma diabetico e Sammy fu internato in una clinica psichiatrica. Leonard deve comunque compiere il suo viaggio, deve trovare ed uccidere John G. , l'uomo che ha violentato ed ucciso sua moglie. La sua sete di vendetta verrà aiutata da due persone, Natalie, che ha da poco perso il marito e Teddy, un ex poliziotto che sfrutterà la vicinanza e l'amicizia iniziale di Leonard per fargli uccidere altre persone, fra cui il marito di Natalie. La scena finale è il perno di tutto il film. A Leonard verrà messa davanti gli occhi una verità cocente, difficile da accettare. Una verità che lui non può ricordare, alla quale non vuole o non può credere. Ma Leonard veramente non ricorda nulla dall'incidente, è mai avvenuto quell'incidente fatale? Un film che lascia molti dubbi e poche vie di salvezza, un film che fino alla fine crea dubbi su chi siano i buoni e chi siano i cattivi, un film al limite fra malattia mentale e disagio fisico, un film a tratti crudo, che lascia ben poche speranze. Ve lo consiglio se siete al massimo della vostra concentrazione ed attenzione, ad un certo punto vi verrà pure l'insana voglia di prendere appunti. 

                                                               source

Chronic City, Jonathan Lethem, Ed. Il Saggiatore

                                                            source

Non ho mai letto nulla di Jonathan Lethem, e sinceramente non ero nemmeno molto affascinata dalla descrizione che ne fanno molti : appassionato di supereroi e di Philip Dick, un nerd dell'ultima generazione bruciata. Poi mi sono capitate sotto gli occhi un paio di recensioni di questo libro ed ho capito che potrebbe fare per me. Chronic City è un mattonazzo di oltre 400 pagine ( ma noi non ci facciamo mica spaventare dalla mole, giusto?) , che racconta la storia di Chase Insteadman, un ex bambino prodigio del piccolo schermo, che campa con i frutti del passato e con la rediviva attenzione per la sua storia d'amore con l'astronauta Janice Trumbull, bloccata nello spazio, malata, e dalla quale riceve mail d'amore. Già qui voi capirete in che mondo ci stiamo addentrando. La location è Manhattan, lacerata fra le vecchie glorie intellettuali del passato, la voracità moderna, in balia di una tigre gigantesca (!) che distrugge le dimore delle persone abbienti e dove si può acquistare una copia del New York Times "war free". Ok, se non siete abbastanza visionari non addentratevi in questa matassa. Qui si parla di tutto e di troppo, con uno stile lessicale anche molto complicato, con frasi lunghe, senza punteggiatura. Qui si muove un'accusa violenta alla modernità, ai mezzi di comunicazione di massa. Qui c'é la fantascienza di Dick, Manhattan e lo spirito dissacrante di Woody Allen. Solo per palati allenati, che esigono farsi stupire e spaventare. 

Heaven, Psychadelic Furs


Ossia il "caos bello". Questi erano i Psychadelic Furs negli anni '80. 1983, per la precisione. Io mi chiedo sempre come ci potesse essere un tasso così alto di figaggine in questi gruppi, indossando dei vestiti così improponibili, roba che per altro indossavo pure io in versione baby! Un pezzone.

Spero di avervi allietato con note, parole ed immagini. Vi auguro uno straordinario fine settimana, ci rileggiamo lunedì.
Un bacio!

Francesca 

Nessun commento:

Posta un commento